Cominciare a molire l’8 settembre? Non è un’assurdità. Giorgio Ruta(nella foto insieme ai figli Ciccio e Graziana con cui gestisce insieme il frantoio nel sud della Sicilia), lo spiega chiaramente: “La Moresca è una varietà che esprime i migliori profumi e sapori ancor prima dell’invaiatura. L’abbiamo studiata a lungo. Ha un fruttato intenso che solo con una raccolta precoce può esaltare il suo vero potenziale. Se giunge a maturazione l’olio diventa troppo dolce. Non a caso questo primo extravergine lo imbottigliamo con il marchio Novello di Ruta, proprio per lasciare intendere che, con esso, si è iniziata la campagna”.
Una campagna che quest’anno ha anche la spada di Damocle del tempo di commercializzazione, fissato con Regolamento Ue al 1° ottobre. “Una decisione veramente incomprensibile – continua Giorgio Ruta – perché noi siamo chiamati a lavorare rispettando i tempi della natura, non della burocrazia. Mi auguro che al Ministero delle Politiche Agricole possano comprendere le particolari condizioni climatiche in Sicilia e assumere, come il buon senso lascia intendere, provvedimenti conseguenti che salvaguardino le nostre produzioni. È assurdo che una oliva da tavola che può essere commercializzata da inizio settembre ma che, per dimensioni, non è idonea e dunque viene mandata in frantoio, non possa essere molita se non dal 1° ottobre. Ad ogni modo, per evitare qualsiasi rischio, indicheremo in etichetta Settembre 2022”.
Il Frantoio Ruta, ubicato a Castelluccio in provincia di Siracusa e rigorosamente con impianti Pieralisi, lavora ogni anno dai 20 ai 30 mila quintali di olive, metà di proprietà o comunque acquistate da produttori che vengono seguiti in tutte le fasi di lavorazione, l’altra metà in conto terzi. Oltre alla Moresca, che viene molita fino a metà ottobre, vi sono anche la Verdese (della famiglia della Nocellara dell’Etna), la Nocellara del Belice, la Tonda Iblea e la Biancolilla. La produzione di extravergine viaggia in tutta Europa, negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi e, prima che scoppiasse la guerra, anche in Russia. Insomma, un vero e proprio fiore all’occhiello di un’olivicoltura, quella siciliana, che dalla prossima settimana vedrà attivi molti alti frantoi. Perché, riprendendo le parole di Giorgio Ruta… la natura viene prima della burocrazia!
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