Il callo di cicatrizzazione: come si forma e quanto impiega

Dopo le potature la pianta d'olivo reagisce subito alle ferite
AIPO
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Quando, con i nostri strumenti di potatura, andiamo a recidere una parte di pianta – un ramo o una branchetta – si attua una ferita. E la pianta reagisce subito.
Come? Per prima cosa va a chiudere i vasi legnosi, in modo che non ci siano fuoriuscite di liquidi. Poi, nella parte immediatamente sotto il taglio, si crea un tessuto meristematico indifferenziato che va a creare una barriera protettiva tra la pianta e l’ambiente esterno, in modo che non possono entrare parassiti animali o vegetali, oppure inquinanti che si trovano in atmosfera. Questa parte crea un tessuto di cellule che, piano piano, si riempiono di suberina, una sostanza che a poco a poco si indurisce e va a creare il callo di cicatrizzazione.
I tempi. Naturalmente per sviluppare un tessuto, la pianta ha bisogno di essere in piena attività vegetativa, ha bisogno che ci sia una fotosintesi clorofilliana tale da dare energia alla pianta stessa, che ci sia all’interno dell’olivo una circolazione di linfa in modo da portare nutrimento alle cellule chiamate a creare questa suberina. Perciò una pianta d’olivo che si trova, come in questo momento, in condizioni ancora di riposo vegetativo, vedrà questa attività di cicatrizzazione procrastinata nel tempo. Di quanto? Con molta probabilità si dovrà attendere almeno altri venti giorni, quando le temperature aumenteranno, quando le sommatorie di luce saranno ancora più evidenti per la pianta.
Quando, con le potature, si creano poi nel taglio diametri che arrivano ad 8/10 centimetri o ancora di più, il callo di cicatrizzazione diventa un po’ più complesso. Non abbiamo più una formazione di sughero da ferita, ma qui, con superfici più ampie, avremo la formazione di legno da ferita. Cosa vuol dire questo? Che la proliferazione di queste cellule indifferenziate di cui parlavamo prima inizieranno stavolta dai bordi e andranno a sollevare un numero elevato di altrettante cellule. Si crea insomma una iperplasia cellulare, con queste cellule che, anziché di sughero di suberina, andranno a riempirsi di lignina e piano piano questa slavalatura sarà più evidente negli anni, ma andrà meglio a riparare le pianta.

 

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Tags: Aipo, cicatrizzazione, Gambin, in evidenza, potatura

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