La concimazione nel primo sviluppo di polpa e nocciolo

L'uso dei fertilizzanti calcolato sulle reali necessità della pianta
AIPO
Views: 14K

di

La concimazione dell’olivo è un’attività agronomica importante: garantisce buone produzioni di olive e di qualità e restituisce al terreno le sostanze asportate, migliorando le proprietà fisiche, fisico-chimiche e biologiche del terreno stesso. In questa pratica, l’uso dei fertilizzanti va calcolato sulle reali necessità delle piante, così da evitare squilibri e va attuato in tempi ben precisi e secondo le fasi fenologiche, così da assecondare le esigenze di sostanze nutritive da parte dell’albero. Nello stadio di primo sviluppo dell’olivo si ha un accrescimento della polpa e del nocciolo, per un periodo di venti giorni, dovuto a un’intensa divisione/moltiplicazione e distensione delle cellule. A questo segue l’indurimento del nocciolo e, per ulteriori venti giorni, cessa l’accrescimento in volume del frutto e le cellule del nocciolo fermano la loro divisione, diventando più consistenti sino a lignificarsi.
In questo momento l’olivo ha necessità di azoto per garantire l’aumento in volume delle olive, l’allungamento vegetativo dei rami a frutto e a legno, l’emissione di nuove foglie e giovani radici. Altro elemento importante in questa fase è il fosforo, che controlla i processi di moltiplicazione cellulare, assicura la crescita regolare della pianta e la fotosintesi clorofilliana, stimola la crescita radicale. In terreni troppo acidi, con pH < 5, o troppo basici, con pH > 8, c’è il rischio che una parte del fosforo che è stato distribuito con le concimazioni sia immobilizzato in composti insolubili di ferro, alluminio e calcio, pertanto non sia disponibile per l’assorbimento radicale.
Nella fase di primo accrescimento dell’oliva, la concimazione fogliare, per gli apporti di azoto e fosforo, è uno strumento utile, in grado di integrare e potenziare la concimazione al suolo.
Un moderato apporto azotato diventa così utile e può essere dato da una distribuzione di 0,8 – 1% di urea basso-biureto, utilizzabile in volumi di circa 1.000 litri/ha.
Il biureto è un sottoprodotto che si forma durante la produzione dell’urea. Nelle applicazioni fogliari, l’utilizzo di urea a tenore basso di biureto permette l’applicazione di azoto senza avere rischi di fitotossicità, anche su cultivar sensibili, che potrebbe causare ustioni sulle foglie (che si rendono visibili dopo 8 – 10 giorni dall’applicazione).
La concimazione fosfatica può essere realizzata con fosfato biammonico allo 0,8 – 1% o monofosfato di potassio, 0,5 – 0,8%.
Urea e fosforo si possono unire assieme, in commercio vi sono già prodotti pronti all’uso.
Oltre a questi macroelementi, non vanno dimentica i biostimolanti e i corroboranti, che aiutano l’olivo – e si è visto che aiutano a superare stress, caldo estivo e altre carenze – formati da idrolizzati proteici, estratti di alghe, sostanze umiche, aminoacidi, oppure corroboranti come i distillati di legno.
La concimazione fogliare è rapida nell’esecuzione, utilizza e disperde meno fertilizzante di quella al suolo, potrebbe essere utilizzata seguendo una strategia di apporti continui di piccole dosi e, quando le applicazioni coincidono con i trattamenti fitosanitari, potrebbe essere abbinata, verificando prima e con attenzione la miscibilità dei prodotti utilizzati.
Nell’esecuzione d’interventi fogliari è prima necessario valutare alcuni parametri ambientali, che potrebbero influenzarne efficienza ed efficacia, come le temperature dell’aria, la luce, l’umidità relativa, la ventosità, che determinano l’evaporazione dell’acqua contenuta nella soluzione nutritiva una volta uscita dalla botte o serbatoio di distribuzione, oltre che agire sulla funzionalità della foglia.
Si sconsiglia di eseguire le concimazioni fogliari in giornate non eccessivamente calde, perché l’acqua della soluzione tende a evaporare rapidamente limitando così l’assorbimento dei nutrienti, come le prime ore del mattino o nella serata.
Eventuali precipitazioni dopo l’applicazione dei fertilizzanti possono provocare il loro dilavamento, tenendo presente che la percentuale di un loro assorbimento può arrivare al 70% entro 24 ore dopo la somministrazione.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

Tags: Aipo, azoto, biostimolanti, concimazione, fertilizzanti, in evidenza, urea

Potrebbe piacerti anche

Panna cotta “cioccolatosa” ai frutti di bosco con monovarietale Grignano
Olio di oliva, le quotazioni settimanali: 7 luglio 2023

Author

Potresti leggere