Miscele antiparassitarie per l’olivo: compatibilità e rischi

Gli interventi di difesa fitosanitaria con miscele di prodotti insetticidi o fungicidi, ma anche l'azione combinata di agrofarmaci e fertilizzanti possono risultare inefficaci o anche causare danni alla pianta dell'olivo. Ecco come e perché
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Quando le temperature superano i 33 – 35°C, le azioni di difesa fitosanitaria con miscele di prodotti insetticidi o fungicidi, possono perdere efficacia e, in alcuni casi, causare danni diretti agli apparati vegetali, come foglie e giovani rami.

Cosa accade in oliveto

Le alte temperature accelerano l’evaporazione dell’acqua di miscela con i principi attivi e coadiuvanti, riducendo il tempo di contatto con la superficie fogliare e concentrando le sostanze su aree limitate. La sostanza attiva utilizzata nella difesa fitosanitaria può raggiungere la superficie della foglia o del ramo, dove può rimanere, come il rame, lo zolfo, la deltametrina, l’azadiractina, oppure essere assorbita dai tessuti vegetali. In questo modo, i prodotti possono distribuirsi in modo irregolare all’interno della pianta, riducendone l’efficacia o causando fenomeni di tossicità da contatto dovuti a concentrazioni eccessive.

Alcune sostanze attive possono anche volatilizzarsi prima di depositarsi sui tessuti vegetali, dove possono rimanere sulla superficie esterna oppure penetrare all’interno. L’assorbimento sistemico richiede che l’insetticida venga assimilato dalla pianta e trasportato attraverso la linfa, raggiungendo così anche le nuove crescite e garantendo una protezione più omogenea. Se il principio attivo si disperde prima di questo processo, il suo trasferimento nelle parti interne sarà compromesso.

Abbiamo poi prodotti come i rameici e lo zolfo che, in condizioni di caldo, possono causare fitotossicità, come bruciature fogliari, necrosi e caduta precoce delle foglie. Altri fungicidi, come le strobilurine (azoxystrobin e trifloxystrobin), sono particolarmente sensibili sia alla luce che al calore e tendono a degradarsi chimicamente.

Per migliorare l’assorbimento dei prodotti in condizioni di caldo, è consigliabile l’uso di coadiuvanti come bagnanti, adesivanti e acidificanti.

I bagnanti favoriscono una distribuzione uniforme sulla foglia, riducendo la tensione superficiale dell’acqua.
Gli adesivanti aumentano la persistenza del prodotto sulla superficie vegetale, rallentando la dispersione.
Gli acidificanti correggono il pH della miscela, migliorando la stabilità chimica dei formulati.

Anche gli oli vegetali possono essere utili: l’olio di soia, ricco di acidi grassi insaturi, migliora l’adesione e la penetrazione dei principi attivi. L’olio di neem, noto per le sue proprietà antiparassitarie e mitiganti dell’evaporazione, contribuisce a mantenere il prodotto sulla foglia più a lungo, riducendo il rischio di dilavamento e fotodegradazione, pur senza impedire del tutto la volatilizzazione.

La compatibilità chimica

Un aspetto spesso sottovalutato è la compatibilità chimica tra i prodotti miscelati. Mescolare agrofarmaci e fertilizzanti senza una verifica preventiva può generare reazioni indesiderate: precipitazioni, variazioni di pH, formazione di schiume o gas, e inattivazione dei principi attivi. Non è poi solo una questione di principi attivi, anche i coadiuvanti (bagnanti, adesivanti, antischiuma) possono essere incompatibili tra loro o con i formulati, causando instabilità della miscela.

Una miscela incompatibile può provocare fitotossicità: macchie fogliari, disseccamenti, deformazioni, riduzione della fotosintesi e, nei casi più gravi, danni irreversibili alla pianta. Questi effetti si amplificano in condizioni di caldo, dove la pianta è già sotto stress.

Per evitare questi problemi, è fondamentale utilizzare strumenti di verifica come le tabelle di compatibilità dei prodotti, che possono rappresenta uno strumento prezioso per l’olivicoltore. Analizzandola, si nota come alcuni principi attivi, come il rame ossicloruro e lo zolfo, presentino numerose incompatibilità con altri formulati, confermando il loro potenziale fitotossico in condizioni di caldo.

Al contrario, principi attivi come azoxystrobin e trifloxystrobin, pur essendo sensibili alla luce e al calore, mostrano una buona compatibilità con diversi altri prodotti, suggerendo che una miscela ben bilanciata e protetta da coadiuvanti può mantenere una buona efficacia.

La tabella evidenzia anche come gli oli minerali, come l’olio bianco e l’olio di paraffina, siano spesso incompatibili con fungicidi rameici e zolfo. In condizioni di caldo, queste combinazioni possono causare fitotossicità e instabilità della miscela. È quindi consigliabile evitare tali miscugli, soprattutto nei mesi estivi, e preferire l’uso di oli vegetali come l’olio di neem o di soia, che presentano una maggiore compatibilità.

Per ridurre il rischio di incompatibilità tra eccipienti, è consigliabile utilizzare formulati della stessa azienda e leggere attentamente le etichette. La tecnologia applicata alla preparazione delle miscele ha fatto grandi progressi.

Anche nelle aziende olivicole di piccole dimensioni, è possibile adottare soluzioni semplici ma efficaci: miscelatori elettrici portatili, pompe con regolazione automatica del pH, filtri per l’acqua e sistemi antischiuma. Questi strumenti aiutano a ottenere una miscela omogenea, stabile e sicura, riducendo gli sprechi e migliorando la resa del trattamento.

Nell’olivicoltura superintensiva, dove le piante sono disposte in filari stretti e la raccolta è meccanizzata, la precisione dei trattamenti è ancora più importante. In questi impianti, il numero di interventi è maggiore e la velocità di esecuzione è cruciale. L’uso di atomizzatori a basso volume, sensori ambientali e software di gestione agronomica consente di ottimizzare ogni fase, dalla miscelazione alla distribuzione.

Anche le aziende tradizionali, con poche centinaia di piante, possono trarre vantaggio da queste tecnologie.
Investire in strumenti di base per la miscelazione e la verifica chimica significa ridurre i rischi, migliorare la salute delle piante e aumentare la qualità del prodotto finale.

TABELLA DI COMPATIBILITA’ TA PRODOTTI FITOSANITARI E CORROBORANTI PER L’OLIVO

(per una lettura completa della tabella visualizzare l’articolo da computer)

Prodotto

Difenoconazolo

Tebuconazolo

Trifloxystrobin

Azoxystrobin

Pyraclostrobin

Fosfonato di K

Bacillus subtilis QST 713

Deltametrina

Spinosad

Acetamiprid

Flupyradifurone

Piretro

Azadiractina

Bacillus th.

Beauveria b.

Olio bianco

Olio di paraffina

Rame

Zolfo

Caolino

Zeolite

Silicato di sodio

Difenoconazolo
Tebuconazolo
Trifloxystrobin
Azoxystrobin
Pyraclostrobin
Fosfonato di potassio
Bacillus subtilis QST 713
Deltametrina
Spinosad
Acetamiprid
Flupyradifurone
Piretro
Azadiractina
Bacillus thuringiensis
Beauveria bassiana
Olio bianco
Olio di paraffina
Rame
Zolfo
Caolino
Zeolite
Silicato di sodio

Legenda

Compatibile: miscela stabile, nessun rischio noto.

Compatibilità variabile: dipende dal formulato, dal pH, dalla temperatura e dai coadiuvanti.

Dati elaborati da schede tecniche Biogard® – CBC Europe e fonti specialistiche del settore fitosanitario.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, antiparassitari, fitofarmaci, in evidenza, olivicoltura, olivo, pesticidi

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