Secondo gli ultimi dati sull’equilibrio del mercato dell’olio d’oliva per l’attuale campagna 2024/25, corrispondenti al mese di gennaio e presentati dalla Commissione Europea, i prezzi medi all’origine dell’olio extravergine di oliva (EVOO) in Italia il mese scorso sono stati più del doppio di quelli spagnoli.
Extravergine, vergine e lampante
In particolare, l’olio extravergine di oliva (acidità massima di 0,8) è stato quotato in media in Spagna a 440,2 € al quintale, con un calo mensile del 10% e un calo annuale rispetto a gennaio 2024 del 51%, mentre questa stessa categoria in Italia è stata quotata in media a 944,5 € al quintale, con un aumento lieve dell’1% a gennaio e un calo di appena l’1% rispetto all’anno precedente. La Grecia, da parte sua, ha registrato un prezzo medio del suo olio extravergine di oliva pari a 468,5 € al quintale, con un calo mensile del 6% e annuo del 47%.
In Spagna, l’olio vergine di oliva (acidità massima di 2), è stato quotato a una media di 399 € al quintale a gennaio, l’11% in meno rispetto alla media di dicembre 2024 e anche il 52% in meno rispetto a gennaio dell’anno scorso. In Italia il prezzo di questa categoria è stato di 644,8 € al quintale, in aumento del 7% su base mensile e in calo del 24% su base annua, mentre in Grecia è stato di 366,7 € al quintale, in calo dell’11% su base mensile e del 50% su base annua.
Infine, nella categoria dell‘olio di oliva lampante destinato alla raffinazione (acidità superiore a 2), il prezzo medio all’origine in Spagna è stato di 359,9 € al quintale a gennaio, con un calo del 13% nel mese e del 56% rispetto a gennaio 2024; In Italia il prezzo medio è stato di 324,3 € al quintale, in calo del 10% rispetto a dicembre e del 54% rispetto all’anno precedente, mentre in Grecia il prezzo è stato più basso, attestandosi in media a 295 € al quintale, in calo dell’1% rispetto al mese precedente e del 46% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
In Tunisia, uno dei principali paesi terzi produttori, il prezzo medio nella terza settimana di gennaio è stato di 378 € al quintale per l’olio extravergine di oliva, il 52% in meno rispetto all’anno precedente, e di 295 € al quintale per l’olio vergine di oliva, il 56,8% in meno rispetto a allora.
Produzione di olio d’oliva
L’ultima previsione statistica della Commissione Europea per la produzione mondiale di olio d’oliva era di 3,39 milioni di tonnellate, di cui quasi 1,99 milioni, il 58,7% del totale, proverrebbe dai Paesi produttori dell’Unione Europea e il restante 41,3%, poco più di 1,4 milioni, dai Paesi terzi.
Del volume stimato nell’UE, restano 1,29 milioni di tonnelate per la Spagna, con un aumento del 51% rispetto alla campagna 2023/24; di 250 mila tonnellate (+43%) per la Grecia, che supera nuovamente l’Italia, dove si prevede di ottenere solo 240 mila tonnellate (-27%), mentre il Portogallo ne otterrebbe circa 195 mila (+21%) e gli altri paesi dell’UE (Francia, Croazia, Slovenia, Cipro, ecc.) altre 14 mila.
Tra i Paesi terzi produttori, il primo sarebbe ancora la Turchia, con una stima di 450.000 tonnellate (+109%), più che raddoppiata la produzione rispetto alla campagna precedente, seguita dalla Tunisia, con 340.000 tonnellate (+53%), anch’essa in notevole aumento. La Siria si assesterebbe a 105.000 tonnellate (+31%), superando il Marocco al terzo posto, che resterebbe con sole 90 mila tonnellate (-15%), dopo un calo dovuto alla siccità e all’alternanza delle produzioni.
Gli altri paesi produttori (Stati Uniti, Argentina, Cile, Australia, Giordania, Israele, Palestina, ecc.) otterrebbero altre 416 mila tonnellate, con un leggero aumento dell’1% rispetto alla campagna precedente.
Consumi
La Commissione europea prevede, in una stima molto preliminare, che il consumo mondiale di olio d’oliva si avvicinerà ai 3 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,91% e di 84.000 tonnellate rispetto al forte calo (dovuto alla minore offerta e ai prezzi più elevati) della campagna precedente. Nel 2019/20 (3.2 milioni di tonnellate), 2020/21 (3,21 milioni) e 2021/22 (3.19 milioni) è stata superata la soglia dei 3 milioni, ed è probabile che verrà superata anche in quello attuale, nonostante la cautela dei dati provenienti da Bruxelles.
L’incremento di questo consumo riguarderebbe interamente l’UE, dove crescerebbe di quasi il 6,7% e di 83.000 tonnellate rispetto alla campagna precedente, mentre nei Paesi extra-UE rimarrebbe invariato attorno a 1,64 milioni di tonnellate, dato che la CE non ha modificato dal 2019/20, quando lo stimava in quasi 1,77 milioni, ma che prevedibilmente sarebbe anch’esso più elevato.
Le scorte
Infine, la Commissione Europea prevede che le scorte di olio d’oliva aumenteranno entro la fine del 2024/25 (30 settembre 2025) a 460 mila tonnellate, dopo essere scese a un minimo di 297 mila alla fine della campagna precedente. Nonostante la ripresa, si manterrebbe comunque ben al di sotto della media (534.200 tonnellate) delle ultime cinque campagne.
(tratto da www.Qcom.es)