Speculazione prezzi dell’olio: è la Tunisia la prima a muoversi

Misure di sostegno ad olivicoltori e frantoiani e monitoraggio su produzione e mercati
Economia
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Contro le speculazioni sui prezzi dell’olio di oliva, il cui allarme generale coinvolge l’intero Mediterraneo, è la Tunisia – dove si attende una generosa campagna olearia – a prendere i primi provvedimenti. Il ministero dell’agricoltura ha infatti annunciato che l’Ufficio nazionale dell’olio d’oliva tunisino (Onh) acquisterà importanti quantità di olio d’oliva in tutto il paese, “a prezzi allineati agli standard internazionali e locali”, proprio per contrastare speculazioni e pratiche monopolistiche. Non solo: ha anche anticipato che saranno adottate importanti misure a beneficio dei produttori di olio d’oliva e degli stakeholder del settore, al fine di garantire il migliore avvio di questa nuova campagna olearia.

Una raffica di misure protezionistiche

Tra le misure adottate, riferisce l’Ansa, “la possibilità per i centri regionali dell’Onh di offrire strutture di stoccaggio, consentendo ai produttori e agli agricoltori di conservare l’olio d’oliva secondo le loro necessità. È stato inoltre introdotto un programma di finanziamento dello stoccaggio per i produttori nel caso in cui i prezzi del mercato interno continuassero a scendere”.

Ma vi sono altri ampi e dettagliati provvedimenti che saranno intrapresi. A partire da una iniziativa verso il sistema bancario per assicurare la proroga di tre mesi sulle scadenze di rimborso dei prestiti stagionali per i produttori e i proprietari di frantoi, così da avere le risorse a disposizione per un regolare svolgimento della campagna. Altra importante misura, il costante monitoraggio su produzione e prezzi: sarà a carico di un’apposita squadra di tecnici che dovrà supervisionare l’andamento della campagna e della commercializzazione, verificando l’andamento del mercato sia interno che internazionale.

Attese 340 mila tonnellate di olio

Insomma, per il paese nordafricano una vera e propria task-force protezionista in vista di una campagna da record, con 340 mila tonnellate di olio previste, in crescita del 55% rispetto alla scorsa annata. Un’offerta davvero significativa che, ovviamente, potrebbe spingere i prezzi ad un pericoloso ribasso. L’olio tunisino, del resto, fa gola all’industria olearia mondiale: da novembre 2023 a fine settembre 2024, sono state esportate oltre 190 mila tonnellate di olio d’oliva per un valore di 5.025 milioni di dinari (1,5 miliardi di euro), di cui 26.483 tonnellate di olio d’oliva confezionato per un valore di 765 milioni di dinari (pari a 230 milioni di euro).

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Tags: in evidenza, prezzi olio, speculazione, Tunisia

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