In gran parte della Puglia gli olivicoltori ci metterebbero la firma per ottenere il 50% di quanto raccolto lo scorso anno, consapevoli da un lato che, nella logica dell’alternanza, ad un anno di carica ne segue uno di scarica, e dall’altro perché la scorsa campagna è stata davvero generosa per questa regione toccando in molti areali punte che non si ricordavano da tempo.
E purtuttavia l’andamento di siccità ed alte temperature sta creando legittime preoccupazioni. Se ne fa interprete la Coldiretti Puglia che si è già attivata per chiedere lo stato di emergenza e la dichiarazione di calamità. Meritevole di attenzione la richiesta, quanto curioso il fatto che tale attenzione non l’abbia avuta lo scorso anno nessuna delle consorelle delle altre regioni di fronte ad una produzione praticamente azzerata.
“Produzione da profondo rosso”
“A causa della siccità stanno avvizzendo le olive nei terreni in asciutto dove l’irrigazione di soccorso è insufficiente a garantirne il giusto accrescimento, con una stima della produzione da profondo rosso, più che dimezzata per il caldo degli ultimi mesi e la mancanza di piogge, ma a preoccupare sono anche gli effetti sulla produzione di olio” evidenzia Coldiretti Puglia a seguito delle verifiche tecniche in campagne, “dove lo scenario si sta sempre più aggravando con gli olivi in stress idrico per la mancanza di acqua ed il sole battente che non dà tregua ai frutti sugli alberi”.
“La siccità e le alte temperature sono perduranti da mesi – sottolinea l’associazione – tanto che già negli ultimi giorni di aprile e fino alla prima decade di maggio si sono registrate temperature elevate con picchi superiori ai 30°C, un caldo anomalo e fuori stagione che da subito ha preoccupato gli olivicoltori, perché sfavorevole alla fisiologica mignolatura dell’olivo. Infatti, nel mese di maggio ricorre la fioritura dell’olivo che quest’anno, nonostante la prolifica produzione registrata durante la scorsa campagna olearia, sembrava essere soddisfacente un po’ ovunque. Ma le buone aspettative sono state poi tradite da un progressivo aborto dei fiori dovuto appunto all’eccessivo e duraturo caldo. Lo scenario attuale mostra un attecchimento in calo del 50% rispetto all’anno scorso, proiezione che ha subito un costante peggioramento a causa della siccità che nei casi più gravi può provocare la necrosi progressiva delle olive nei terreni non irrigui”.
Stato di emergenza
E’ ormai stato d’emergenza in Puglia – insiste la Coldiretti regionale – stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con gli invasi artificiali che registrano, per la mancanza di piogge da mesi, un drastico calo di 164,59 milioni di metri cubi d’acqua, il 57% in meno rispetto all’anno scorso
L’allarme caldo e siccità si fa più grave in un 2024 con un estate iniziata torrida dopo Il giugno più caldo di sempre, quando secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell’anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi, un’anomalia di +1,67° al Sud. Un trend che candida il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.