Oliveti, l’inerbimento riduce del 76,4% la perdita di carbonio

L'importanza delle colture vegetali contro l'erosione dei terreni
Tecnica e Ricerca
Views: 3K

Il carbonio è il principale indicatore della fertilità di un terreno. E negli oliveti mediterranei se ne sta registrando una significativa perdita a causa di elevati tassi di erosione del suolo dovuti a molteplici fattori: cambiamenti climatici che provocano improvvise piogge intense, significative pendenze di terreni dove insistono oliveti di collina, lavorazioni convenzionali che lasciano il terreno nudo favorendo così il dilavamento del suolo e, con esso, appunto la perdita di carbonio organico associato al sedimento.

Con l’obiettivo di sapere se le coperture vegetali siano una buona strategia per arrestare la perdita di carbonio organico nel suolo dovuta all’erosione, il gruppo di ricerca spagnolo AGR 126 “Meccanizzazione e tecnologia rurale” dell’Università di Cordona, coordinato da Francisco Márquez (nella foto) ha reso pubblico uno studio dopo aver analizzato per quattro anni gli effetti delle coperture vegetali sulla perdita di carbonio organico del suolo rispetto all’uso della lavorazione convenzionale.

Gli studi condotti su 8 aziende olivicole

“Abbiamo studiato le principali aree olivicole dell’Andalusia, con otto aziende agricole nelle principali regioni olivicole con terreni diversi, diversi tipi di oliveti (oliveti tradizionali, montani e intensivi) e con quasi tutti i tipi di coperture vegetali per anche conoscere l’influenza di questi fattori sulla perdita di carbonio – ha spiegato Francisco Márquez – per concludere che le coperture vegetali non solo riducono l’erosione e il deflusso, ma riducono anche la perdita di carbonio organico dal suolo di tre quarti rispetto alla lavorazione del terreno”.

I dati dello studio rivelano che le coperture vegetali negli oliveti mediterranei hanno ridotto il deflusso del 37,6% e l’erosione dell’85,6%, rallentando inoltre la perdita di carbonio del 76,4%. Grazie ad una gestione conservativa, il suolo dell’oliveto è stato protetto dalle piogge in media durante ogni campagna del 65,7%, mentre con la lavorazione del terreno la protezione del suolo è scesa in media al 22,4%. Anche se il suolo ricoperto di vegetazione moltiplica la sua concentrazione di carbonio di quattro o cinque volte rispetto al terreno lavorato, la perdita di carbonio continua a rallentare, riducendo drasticamente l’erosione e migliorando la struttura e la coesione delle particelle del suolo.

Oliveti più sostenibili e più produttivi

Un aspetto degno di nota dello studio è il modo in cui il sistema di gestione diventa il fattore principale per controllare la perdita di carbonio organico nel suolo. Il ricercatore spiega: “La perdita di suolo e di carbonio dipende da fattori molto specifici, come l’intensità delle precipitazioni. Ma quando guardiamo alla copertura del suolo, vediamo che la perdita di carbonio organico nel suolo non dipende più dall’intensità e dalle caratteristiche delle precipitazioni”.  Ciò si è verificato in tutte le tipologie di oliveti e tipologie di copertura analizzate.

La ricerca conferma l’uso di coperture vegetali per oliveti più sostenibili e produttivi che diventano così pozzi di assorbimento del carbonio. I terreni con una maggiore concentrazione di carbonio hanno una struttura migliore, favoriscono l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive da parte delle piante, rendendole più produttive, ma anche importanti alleati nella lotta ai cambiamenti climatici, decontaminando l’aria trasformando il suolo in un deposito di carbonio e evitando che vada disperso e finisca per inquinare le acque o l’atmosfera.

Sfoglia gratuitamente L’OlivoNews cliccando qui.

Tags: carbonio, in evidenza, Inerbimento suolo

Potrebbe piacerti anche

Ammodernamento frantoi, 98 le domande in Toscana
L’influenza del carbonato di calcio su resa e qualità dell’olio

Author

Potresti leggere