“La fotografia dell’Istat certamente deve preoccuparci, ma non ci sorprende perché da sempre diciamo che investire in agricoltura non è più così conveniente e attraente”.
Per David Granieri (nella foto), presidente di Unaprol, i numeri che emergono dal 7° Censimento dell’Agricoltura, che per l’olivicoltura certifica una riduzione di ettari sotto la soglia psicologica del milione, sono lo specchio di una preoccupante realtà: “Due dati su tutti: – aggiunge – solo il 5% delle aziende è gestito da under 40 e per ogni giovane olivicoltore ce ne sono 10 over 65“. Che fare, dunque? “Bisogna invertire la rotta – insiste Granieri – puntando su qualità, formazione e innovazione per dare un futuro a questo settore, sono per questo necessari interventi strutturali che rendano appetibili investimenti in agricoltura. Attraverso il Pnrr, il Ministero dovrà pianificare una strategia a lungo termine che consenta di rinnovare gli impianti e i modelli agronomici puntando sulla qualità delle nostre produzioni. Allo stesso tempo è assolutamente fondamentale recuperare i tanti, troppi oliveti abbandonati che fanno parte del paesaggio del nostro territorio, ma che ormai non producono più un ritorno per le imprese. Per invogliare i giovani a credere in questo settore è poi fondamentale puntare sia sulle tecnologie, sia lavorare per alzare ancora di più il valore della qualità in modo tale da ritagliarci importanti fette di mercato”.
Oliveti sotto il milione di ettari. Granieri: “Invertire la rotta”
Il presidente di Unaprol: qualità, innovazione, formazione
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