Una ricca fotografia dell’olivicoltura toscana

Oltre 90 mila ettari di oliveti, 150 milioni di piante, 400 frantoi
Enti e Associazioni
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Oltre 90 mila ettari ad olivo di cui 16 mila bio, più di 15 milioni di piante, ben 80 varietà di olivo autoctone, delle quali le più diffuse sono: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino e Pendolino, per un patrimonio di biodiversità agraria fuori dal comune.

Oltre 36 mila aziende tra professionali e non, circa 400 frantoi attivi e numerose imprese di confezionamento dell’olio di oliva. Inoltre, a monte della filiera olivicola ed olearia regionale si rileva la crescita di un vero e proprio distretto vivaistico, specializzato nella produzione di piantine di olivo, localizzato soprattutto nella zona di Pescia (PT), uno dei principali poli del vivaismo olivicolo a livello nazionale.

Questa la fotografia del settore tracciata in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane. La Selezione è stata l’occasione per parlare del settore olivicolo e delle sue prospettive, dell’importanza della frangitura per ottenere un’elevata qualità, per un aggiornamento nel campo della ricerca sulla provenienza degli oli ma anche per scoprire le attività dei Consorzi volte alla tutela e alla valorizzazione degli oli della Toscana.

Investire in qualità

“Stiamo investendo molto su innovazione e qualità – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – . D’altra parte la Toscana ha quattro Dop e una Igp sull’olio, confermandosi una regione decisamente impegnata a sostenere la qualità. Abbiamo avuto richieste sul bando innovazione frantoi per 20 milioni di euro e, anche se abbiamo a disposizione 8,3 milioni, non disperiamo di poter intercettare ulteriori risorse nel PNRR: credo comunque che questo sia un grande segnale di vitalità e di voglia di investire sulla qualità del nostro olio e sulla olivicoltura. Informo anche che è ancora aperto fino a fine maggio il bando sulla meccanizzazione, che può essere utilizzato anche per i frantoi. Implica un’attenzione molto forte sull’economia circolare e su un uso razionale dell’acqua che anche in olivicoltura è fondamentale”.

La Selezione Oli Extravergine 2024 è promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione della Camera di Commercio di Firenze insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana.

I punti di forza

Il principale punto di forza del settore olivicolo ed oleario regionale è rappresentato dall’elevata qualità delle produzioni, per la quale la Toscana è ampiamente conosciuta e apprezzata a livello internazionale. Nel panorama nazionale delle DOP e delle IGP degli oli extravergini di oliva, infatti, la Toscana emerge per i quantitativi di oli certificati, che rappresentano una quota rilevante del totale nazionale. Sono cinque le DOP e IGP degli oli extravergini di oliva, registrate dall’Unione Europea, che si riferiscono a zone di produzione comprese nel territorio regionale: Toscano IGP, Chianti Classico DOP, Terre di Siena DOP, Lucca DOP, Seggiano DOP. La produzione regionale di olio di oliva si attesta mediamente intorno ai 150.000 quintali annui (circa il 5% della produzione nazionale), dando luogo ad un valore di quasi 130 milioni di euro, pari a circa il 5% del valore totale della produzione agricola regionale. Ricordiamo che in Toscana sono più di 90 i corsi professionali per assaggiatori autorizzati dalla Regione dal 2000 ad oggi, oltre 860 gli assaggiatori iscritti nell’articolazione regionale dell’elenco dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini e extravergini, e 20 i panel di assaggio professionali riconosciuti dal Masaf.

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Tags: olivicoltura, Selezione, Toscana

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