Perché le foglie d’olivo rimaste in frantoio non vanno gettate

Ottime da utilizzare per l'alimentazione animale, ecco in che modo
AIPO
Views: 557

di

Con l’inizio della stagione della raccolta delle olive, i frantoi si trovano a dover affrontare una sfida comune: la gestione delle foglie d’olivo rimosse dalle defogliatrici.

Se non trattate adeguatamente, queste foglie possono diventare un problema gestionale per gli oleifici. Tuttavia, possono rappresentare una risorsa preziosa, che può essere utilizzata efficacemente nell’alimentazione animale, per i ruminanti, suini e polli da cortile. Questo approccio sostenibile è stato esplorato dal progetto Valorizzazione e Riutilizzo delle materie prime seconde del frantoio – OLIVARE*  svolto dalla Rete Innovativa Regionale INNOSAP, che ha evidenziato i benefici nutrizionali e ambientali di questa risorsa. Scopriamo quali!

I vantaggi dell’utilizzo delle foglie di olivo per i ruminanti

I ruminanti, come bovini, ovini e caprini, hanno la capacità unica di trasformare le fibre vegetali, che non possono essere consumate dall’uomo, in alimenti ad alto valore nutrizionale come carne e latte. Le foglie di olivo, ricche di polifenoli, vitamine (A, C, E), minerali (calcio, magnesio, potassio) e acidi grassi insaturi (come omega-3 e omega-6), rappresentano un’opzione nutrizionale interessante per migliorare l’efficienza alimentare e ridurre i costi di smaltimento.

Composizione nutrizionale delle foglie di olivo

In media, 100 grammi di foglie d’olivo contengono:

  • Proteine: 4-5 g
  • Fibre: 10-12 g
  • Vitamine: A, C, E
  • Minerali: Calcio (200-300 mg), Magnesio (100-150 mg), Potassio (500-700 mg)
  • Acidi grassi: 1-2 g, inclusi omega-3 e omega-6

Questi nutrienti contribuiscono a migliorare la salute degli animali e la qualità dei prodotti derivati, come il latte, arricchendolo di composti benefici.

Esempi di razioni alimentari con l’inclusione delle foglie di olivo

  1. Pecora da latte (peso 70 kg, produzione giornaliera latte 2 kg

Razione giornaliera – Fieno: 2 kg (2.800 kcal), Foglie di olivo: 1 kg (1.700 kcal)
Questa razione bilanciata fornisce circa 4.500 kcal, sufficienti a supportare il fabbisogno energetico dell’animale e la produzione di latte.

  1. Bovina da latte (peso 550 kg, produzione giornaliera di latte 25 kg)

Razione giornaliera –  Fieno: 6 kg (8.400 kcal), Concentrati: 8 kg (24.000 kcal), Foglie di olivo: 5 kg (8.500 kcal)
Questa razione bilanciata fornisce circa 40.900 kcal, sufficienti a supportare la produzione di latte e il benessere dell’animale.

L’inclusione delle foglie d’olivo per suini e polli da cortile

Anche i suini e i polli da cortile possono beneficiare dell’integrazione delle foglie d’olivo nelle loro diete, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza produttiva.

  1. Suino da ingrasso (circa 80 kg di peso vivo)

Razione giornaliera –  Cereali (mais o orzo): 2.5 kg (8.000 kcal), Foglie di olivo: 1 kg (1.700 kcal), Farine proteiche (soia o girasole): 0.5 kg (1.800 kcal)
Questa razione apporta circa 11.500 kcal, sufficienti per sostenere la crescita dell’animale, fornendo al tempo stesso antiossidanti e nutrienti utili per il suo benessere.

  1. Pollo da cortile con peso medio di 1,5-2 kg)

Razione giornaliera – Cereali (mais o orzo): 100 g (350 kcal), Foglie di olivo tritate: 20 g (34 kcal), Farine proteiche (soia o girasole): 50 g (180 kcal), verdure fresche: 50 g (circa 25 kcal)
Questa razione, che fornisce circa 589 kcal, è adeguata al fabbisogno energetico di un pollo da cortile, migliorando la qualità della sua dieta grazie ai benefici antiossidanti e nutrizionali delle foglie d’olivo.

Effetti sulla salute degli animali e dei consumatori

L’integrazione delle foglie d’olivo nelle razioni alimentari degli animali non solo promuove la loro salute, ma ha anche benefici per i consumatori. I polifenoli, come l’oleuropeina, non si degradano completamente durante il processo digestivo degli animali ruminanti e sono trasferiti nel latte e nei prodotti caseari.

Questi composti, noti per le loro proprietà antiossidanti, possono contribuire a migliorare la salute cardiovascolare e ridurre lo stress ossidativo nei consumatori. È importante, però, notare che l’oleuropeina può conferire un leggero sapore amaro al latte e ai formaggi, un aspetto che può essere considerato sia un vantaggio sia uno svantaggio a seconda delle preferenze individuali.

Conclusioni

L’integrazione delle foglie d’olivo nella dieta di ruminanti, suini e polli da cortile rappresenta una strategia vincente per ridurre i costi di smaltimento, promuovere la sostenibilità ambientale e migliorare la qualità dei prodotti animali.

Con i consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla qualità alimentare, questa soluzione offre un vantaggio competitivo per gli oleifici e gli allevatori. Utilizzare le foglie d’olivo come foraggio per gli animali rende il ciclo produttivo dell’olio extra vergine d’oliva ancora più circolare e sostenibile, con ricadute positive sulla salute animale e umana.

*finanziato dal P.O.C, Programma operativo complementare al P.O.R Fesr 2014-2020, Asse 1.1.4, Dgr 1800/2021 (ex PSC). CUP: B79J22002500009)

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!

Iscriviti alla nostra newsletter!

Tags: Aipo, alimentazione animale, Enzo Gambin, foglie di olivo, in evidenza

Potrebbe piacerti anche

Gongola la Toscana dell’olio, sarà una campagna con i fiocchi
Micotossine nell’olio di oliva, cosa sono e come si formano

Author

Potresti leggere