Prezzi olio di oliva, Ruggiero contro l’offerta Cirio scesa sotto i 6 euro

Il presidente di Oliveti d'Italia: "Operazione inammissibile e pericolosa"
Economia
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L’affondo lo ha lanciato Nicola Ruggiero, presidente del Consorzio Oliveti d’Italia in occasione della manifestazione Evolio Expo di Bari. “È assolutamente inammissibile e pericoloso che un grande marchio, e faccio il nome che è quello di Cirio, proponga oggi sugli scaffali della grande distribuzione una bottiglia da un litro di olio extravergine a 5,90 euro. Così si infligge un colpo micidiale al mercato. Bisogna intervenire!”

Nicola Ruggiero

Un affondo condiviso dagli operatori presenti al convegno organizzato da Italia Olivicola nel quale è stata ribadita la necessità di tutelare l’olio extravergine di oliva italiano che fortunatamente si sta mantenendo su prezzi tali da consentire la più equa redistribuzione del valore su tutta la filiera, a partire proprio dagli olivicoltori aderenti alle OP delle grandi cooperative pugliesi che forniscono l’industria olearia.

Pericolosa involuzione

Di certo, l’operazione Cirio (l’olio proposto nell’offerta è una miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea), rischia di aprire una involuzione sui prezzi a scaffale, anche tenuto conto che presto si dovrà fare i conti con le enormi forniture pronte a giungere dall’estero dove la produzione di olio d’oliva è cresciuta in maniera esponenziale, a partire dalla Spagna che è tornata ormai ai suoi livelli standard (stimate 1,4 milioni di tonnellate), con l’aggiunta di Tunisia e Turchia che insieme disporranno di quasi 800 mila tonnellate. Paesi dove il prezzo dell’olio extravergine di oliva è crollato e fa fatica a risalire, riuscendo raramente a superare i 5 euro chilo, appena poco sopra la metà di quello italiano che si mantiene stabilmente attorno ai 9,50 euro.

Olio offerta

E non a caso un’altra catena di supermercati ha messo in offerta l’extravergine italiano Cirio di nuova produzione ad un prezzo scontato di 6,90 euro. 

Il rischio “prodotto civetta”

Come arginare questo rischio che fatalmente potrebbe ripercuotersi sul valore dell’olio nazionale? Difficile. Perché va coinvolta certamente la grande distribuzione organizzata, pronta – come si è visto nel caso citato da Ruggiero – a riproporre l’olio come “prodotto civetta”. E se è ovviamente impensabile l’ipotesi di coinvolgerla nel prossimo tavolo olivicolo nazionale – che per definizione riguarda gli anelli della filiera – va comunque aperto un dialogo, magari con la mediazione del ministero. L’affondo di Nicola Ruggiero è stato ben registrato dal sottosegretario Patrizio La Pietra presente all’incontro che ha dichiarato la propria disponibilità ad approfondire insieme la tematica. Staremo a vedere come andrà a finire.

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Tags: Cirio, in evidenza, Nicola Ruggiero, prezzi olio

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