Venti varietà olivicole che si distinguono per la capacità di resistere a stress climatici e fitopatie sono state selezionate in Umbria dai ricercatori dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR, insieme all’Università di Perugia. L’attività di ricerca – che ha come obiettivo primario quello di far recuperare competitività e valore per l’olivicoltura italiana – rientra nel progetto Olive-Hub, per un investimento di 1,1 milioni di euro, sostenuti per 600 mila dalla Regione Umbria tramite il piano di sviluppo rurale e la parte restante dal gruppo Farchioni.
La sperimentazione
Nel campo sperimentale di Boneggio, situato alle porte di Perugia, i ricercatori hanno messo a dimora oltre 2.700 semenzali da incrocio, tra cui 1.700 genotipi individuati. Dopo un lungo processo di selezione, sono state scelte 10 nuove varietà autoctone e 10 da nuovi incroci, tutte caratterizzate da una resistenza agli stress idrici e termici, una spiccata attitudine alla meccanizzazione e una produttività in grado di generare oli di alta qualità.
La selezione
Le varietà selezionate sono state sottoposte a rigorosi test che hanno esaminato diversi parametri, come la velocità di sviluppo, la produttività, la resistenza ai patogeni e la qualità dell’olio prodotto. I ricercatori hanno anche preso in considerazione la risposta delle piante agli stress ambientali e la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici. Le varietà identificate come “super-olivi” sono in grado di affrontare le sfide più difficili, rispondendo alle necessità di un settore in crisi, che deve affrontare la scarsità d’acqua e le alte temperature.
Il processo di selezione ha permesso di identificare varietà in grado di produrre oli di altissimo valore nutrizionale, un aspetto fondamentale per il futuro dell’olivicoltura, in cui la qualità deve andare di pari passo con la sostenibilità.
Il progetto, che ha visto anche la partecipazione di altre importanti aziende olivicole umbre, ha permesso di realizzare campi di comparazione dove sono stati piantati sia i semenzali che oltre 150 varietà locali, tutte sottoposte a severi test per determinare la loro adattabilità alle condizioni climatiche della regione. I risultati sono promettenti: le nuove varietà si adattano perfettamente alla coltivazione intensiva e offrono ottimi rendimenti, con oli di alta qualità che rispondono alle esigenze del mercato.
La diffusione
Nel medio termine, le nuove cultivar dovrebbero essere messe a disposizione degli olivicoltori umbri, permettendo la realizzazione di impianti olivicoli più sostenibili, in grado di affrontare le sfide climatiche, garantendo nel contempo una produzione di olio di qualità superiore. Le royalty generate dalla vendita delle piante contribuiranno a finanziare ulteriori ricerche, che continueranno nei prossimi anni per perfezionare e ampliare la selezione delle varietà più promettenti.
La prospettiva su vasta scala
Un aspetto innovativo del progetto riguarda la sua proiezione internazionale. La collaborazione con BF Spa permetterà di esportare il modello olivicolo italiano in oltre 20 Paesi nel mondo, aprendo nuovi mercati per l’olio extravergine di oliva italiano di alta qualità. L’obiettivo è quello di esportare un modello completo di filiera olivicola, che parta dalla selezione genetica delle cultivar, passando per le tecniche di impianto, allevamento e raccolta, fino alla produzione di olio. L’export di questo modello, che include anche tecniche moderne di estrazione, potrebbe portare significativi profitti alle aziende italiane, grazie alle economie di scala e ai costi attuali.