“Soffre la Campania dell’olio di oliva, serve un Piano Olivicolo”

Confagricoltura rilancia: "Puntare su innovazione, sostenibilità e valorizzazione del prodotto"
Economia
Views: 65

Simbolo di eccellenza e tradizione, l’olivicoltura campana – malgrado un forte potenziale – è alle prese con sfide senza precedenti dovute a una produzione che cala strutturalmente, costi di gestione in aumento, un contesto climatico sempre più ostile, ma anche all’invecchiamento degli impianti.

Oltre il 60% di olivi con più di mezzo secolo

Se ne fa interprete la Confagricoltura regionale che ricorda come “la maggior parte degli oliveti (61%) ha oltre 50 anni”. Situazione che fa avvertire “la necessità di un Piano Olivicolo Regionale che unisca innovazione, sostenibilità e valorizzazione del prodotto, incentivando la riconversione degli impianti obsoleti con modelli intensivi e superintensivi e modernizzando i frantoi per garantire oli di maggiore qualità e competitività. Parallelamente – sottolinea Confagricoltura – è fondamentale tutelare gli oliveti storici e le aree collinari, incentivando la manutenzione e il recupero degli oliveti abbandonati per salvaguardare il paesaggio e mitigare i rischi idrogeologici”.

Un’altra opportunità è offerta dall’oleoturismo: “Con un intervento strutturato e coordinato, basato sulla sostenibilità, si potrebbero generare opportunità economiche per le aziende agricole”.

La produzione 2024/2025

In Campania, la provincia di Salerno è la principale area produttrice di olive e olio con 38.161 tonnellate di olive raccolte e 5.182 tonnellate di olio prodotto nell’ultima campagna olearia. Napoli presenta volumi produttivi più bassi: 3.831 tonnellate di olive raccolte e 510 di olio prodotto. Mentre Benevento, Caserta e Avellino si collocano in una posizione intermedia, rispettivamente con 18.471, 11.467 e 10.561 tonnellate di olive raccolte e 2.095, 1.276 e 1.400 tonnellate di olio prodotto.

“I dati – sottolinea Confagricoltura Campania – ci dicono che la regione contribuisce per il 5,8% alla produzione nazionale di olive (82.491 tonnellate su 1.413.139 tonnellate) e per il 5,3% alla produzione di olio (10.463 tonnellate su 197.710 tonnellate). La resa media regionale (12,68%) è leggermente inferiore alla media nazionale (13,99%): significa che la maggior parte degli oliveti è obsoleta e poco produttiva. La proposta di Confagricoltura Campania di incentivare la riconversione degli impianti rappresenta una soluzione concreta per incrementare la produttività, ridurre i costi di gestione e rendere il settore competitivo sia a livello nazionale che internazionale”.

Tra le altre urgenze, maggiori investimenti nella ricerca scientifica e nell’applicazione di soluzioni contro le malattie delle piante; la valorizzazione del prodotto con campagne di educazione al consumo, promozione mirata e maggiore trasparenza sui mercati; e sostegno economico e formazione per le aziende.

Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!

Iscriviti alla nostra newsletter!

Tags: Campania, Confagricoltura, in evidenza

Potrebbe piacerti anche

L’oliveto bio da Guinness dei primati? Ecco dove si trova

Author

Potresti leggere