Unapol: “Ripetere nel tempo il bando sui nuovi impianti”

Il direttore Armillas: "Meglio se indirizzato per una conduzione collettiva"
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“Il bando sui nuovi impianti e l’ammodernamento degli oliveti è una soluzione minima che, se non ripetuta nel tempo, non dà risultati né in termini di aggregazione e rafforzamento delle filiere come le finalità dell’iniziativa intendeva, né per produttività”.
Il direttore di Unapol, Bruno Armillas, snocciola dati incontrovertibili: “I 30 milioni stanziati con il tetto massimo di 25 mila euro ad azienda, prevede che alla fine i beneficiari saranno 1.200 con 2.400 ettari interessati o a nuovi impianti o all’ammodernamento di quelli esistenti, per una produzione complessiva che sarà alla fine poco superiore alle mille tonnellate di olio. Forse sarebbe stato più opportuno dare questi soldi per la conduzione collettiva dei terreni da parte delle OP che avrebbero potuto così offrire servizi ai piccoli produttori come la raccolta o la potatura, favorendo in questo caso sì l’aggregazione. Ad ogni modo vale la considerazione di fondo: questo bando ha un senso se poi ne seguono altri puntuali negli anni a venire, diversamente resta una goccia nel mare”.
Concetti, quelli di Armillas, espressi al Sol&Agrifood di Verona, dove non è mancata la partecipazione di Unapol – che aggrega 25 mila produttori in 18 OP distribuite in 9 regioni – per presentare la nuova linea a marchio “La Finezza”, della filiera tracciata ISO 22005, che punta a valorizzare i migliori monovarietali.

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