La caduta di foglie nel periodo invernale è inconsueta per la pianta di olivo. Tuttavia, sono stati segnalati fenomeni in diverse regioni italiane, in particolare per la varietà Leccino estremamente diffusa. Da che cosa può essere dipeso? E, soprattutto, si può porre rimedio?
Enzo Gambin, agronomo e direttore di Aipol, l’Associazione interregionale di produttori olivicoli con sede a Verona (nella foto), ha affrontato il tema dandoci la seguente lettura.
“Dobbiamo considerare che l’olivo è una pianta sempreverde e normalmente le foglie hanno una vita di circa tre anni. Tra il secondo e il terzo anno, infatti, nei mesi di giugno e luglio, l’olivo fa cadere le foglie che invecchiano perché non riescono a creare quella fotosintesi clorofilliana per andare a soddisfare tutte le esigenze fisiologiche della pianta stessa.
Le cadute delle foglie in inverno, viceversa, sono anormali. Ed è un fenomeno dovuto probabilmente agli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare ad una alterazione delle temperature e dell’umidità di questo gennaio. Cosa potrebbe essere successo? Durante il mese di dicembre, vi sono state temperature mediamente elevate, miti per il periodo. Poi, improvvisamente, sono scese per una decina di giorni, tornando poi a risalire con la stessa rapidità, arrivando fino a 3/5 gradi in più di quelle che sono le temperature di stagione. Questo può aver influito sulla fisiologia della pianta, andando ad alterare quello che è un aspetto ormonale, causando effettivamente prima un ingiallimento delle foglie, dopo una filoptosi“.

In questo momento non possiamo però andare a limitare questo fenomeno perché abbiamo sospeso i trattamenti fitosanitari. Gli stessi prodotti rameici potrebbero dare fitotossicità da basse temperature, pertanto creare una maggiore caduta di foglie per intossicazione dei sali rameici. Non potremo neanche usare la dodina, perché sotto i 10 gradi centigradi questo fungicida diminuisce notevolmente la sua capacità di azione”.
di



















