Dopo la denuncia di Italia Olivicola sul proliferare sugli scaffali dei supermercati di condimenti e miscele con ingannevoli richiami all’olio extravergine di olive e alle olive, si è mossa la Repressione Frodi che, in una prima operazione, ha sequestrato 500 bottiglie di un condimento aromatizzato e arricchito perché in contrasto con il regolamento comunitario 2014/2022 che afferma che “è opportuno evitare che i prodotti alimentari che contengono olio di oliva inducano in errore il consumatore sfruttando la reputazione dell’olio d’oliva.”

I prezzi dell’olio extravergine di oliva sono saliti non per fenomeni speculativi, ma perché i cambiamenti climatici hanno impattato fortemente sulla produzione mediterranea, dimezzandola nella scorsa stagione e con proiezioni analoghe per il prossimo raccolto, insieme con gli aumenti dei costi per irrigazione, fertilizzanti e presidi fitosanitari per le aziende agricole.
“Sono molto soddisfatto che il Ministero della sovranità alimentare abbia preso a cuore le sorti della filiera olivicolo-olearia e il benessere dei consumatori italiani – conclude Gennaro Sicolo – non è possibile, per gli interessi economici di qualcuno, che venga svilita l’immagine dell’olio extra vergine di oliva, tra l’altro in un momento storico in cui la cucina italiana è candidata a patrimonio culturale immateriale Unesco.”
Italia Olivicola ricorda ai consumatori che “le virtù nutrizionali e salutistiche dell’olio extravergine di oliva sono testimoniate da centinaia di lavori scientifici, a partire da quelli di Ancel Keys sulla dieta mediterranea, al contrario di succedanei industriali creati per puro profitto. L’olio extravergine di oliva è estratto unicamente mediante procedimenti meccanici, come un succo di frutta, e contiene naturalmente composti benefici per la salute, come i polifenoli, la vitamina E e lo squalene”.



















