Margaronia, da parassita minore a minaccia per l’olivo

Tecnica e Ricerca
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Osservazioni ripetute condotte in diverse regioni d’Italia hanno evidenziato che negli ultimi anni la Margaronia (Palpita vitrealis) – conosciuta anche come Tignola verde dell’olivo – sta facendo registrare livelli di dannosità maggiore rispetto al passato. Se ciò sia dovuto ai cambiamenti climatici in atto che ne favoriscono lo sviluppo, non è ancora dimostrabile. Certo è che, in occasione dell’appuntamento dell’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante tenutosi recentemente, i vari servizi fitosanitari regionali hanno segnalato un diffuso aumento di questo lepidottero.

Ne facciamo il punto con l’entomologo Giacinto Salvatore Germinara (nella foto), docente al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria (DAFNE) dell’Università di Foggia, nonché vicepresidente dell’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante.

Prof, Germinara, possiamo considerare la Margaronia un nuovo pericoloso fitofago per l’olivicoltura italiana?
“Certamente fino a qualche anno fa era un parassita poco considerato in olivicoltura. Si conosceva in letteratura, ma non era considerato un fitofago tale da richiedere interventi di controllo”.

Ed oggi, invece?
“Oggi giungono puntuali segnalazioni da diverse regioni italiane che la Margaronia è presente, segnalata non solo per i danni sui germogli, ma nei casi più aggressivi anche sui frutti”.

Come avviene l’attacco alla pianta di olivo?
“I danni non sono compiuti dalla farfalla, ovvero dallo stadio adulto della Margaronia, ma dalle larve. Queste, dopo la schiusa delle uova, si nutrono dei giovani getti, i germogli, dell’olivo, attaccando principalmente le foglie che vengono progressivamente erose. Questi danni sono più importanti negli impianti superintensivi rispetto agli impianti tradizionali, perché le piante hanno un apparato fogliare più limitato e le piante sono più giovani. Ad ogni modo, nei casi più aggressivi, a subire danni sarà anche la drupa che viene erosa fino al nocciolo”.

Come si può contrastare?
“Fortunatamente è semplice da controllare. Le larve, attaccando gli organi vegetali dall’esterno, possono essere controllate con prodotti che agiscono per ingestione. Efficace risulta, soprattutto contro le larve giovani, il trattamento fogliare tramite Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki. Si tratta di un batterio, ammesso anche in biologico, che che produce un cristallo proteico associato alla spora. Il cristallo proteico, una volta ingerito, determina la paralisi dell’apparato masticatorio, impedendo dunque che l’insetto continui ad alimentarsi ulteriormente di foglia o drupa. La germinazione della spora, inoltre, comporta l’infezione della larva che viene condotta a morte nel giro di pochi giorni”.

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Tags: in evidenza, Margaronia dell'olivo, Salvatore Germinara, Tignola verde dell'olivo

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