Due Cocciniglie da tenere sotto controllo in oliveto

Specie di insetti che si manifestano tra maggio e giugno
AIPO
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Tra maggio e giugno, è importante tenere sotto controllo due specie di cocciniglie negli oliveti: la Cocciniglia mezzo grano di pepe, Saissetia oleae, e la Cocciniglia cotonosa, Phlippia oleae e Euphilippia olivina.

Sebbene queste cocciniglie non causano danni diretti e significativi, possono provocare danni indiretti, come la formazione di fumaggini. Le variazioni climatiche o colturali stanno contribuendo all’aumento di queste infestazioni, che, sebbene localizzate, talvolta possono essere intense. È quindi importante prestare attenzione e adottare misure di controllo tempestive per limitarne gli effetti.

La Cocciniglia mezzo grano di pepe

Questa specie è la più dannosa, è così chiamata per la sua forma emisferica e il caratteristico rilievo dorsale ad H, di colore scuro.
È dotata di un apparato boccale di tipo pungente-succhiante, con un rostro e stiletti ben sviluppati, con i quali si nutre perforando foglie, rami e rametti e aspirando dai vasi linfatici i succhi cellulari e la linfa delle piante. Di conseguenza, la pianta ha un deperimento vegetativo, defogliazione, disseccamento dei rametti e fioritura stentata.

La Cocciniglia espelle l’eccesso di zuccheri assorbiti dalla linfa con le deiezioni, chiamate melate, che sono appiccicose, trasparenti e zuccherine, si depositano sulle foglie e sui fusti delle piante, diventando un ottimo substrato per lo sviluppo di funghi. Tra questi funghi, troviamo il Capnodium, il Cladosporium, l’Alternaria e l’Aureobasidium che, moltiplicandosi su questa soluzione zuccherina, ricoprono le parti aeree dell’olivo, formando uno strato nero chiamato “fumaggine”, che può degenerare in vere e proprie incrostazioni, che riducono o ostacolano la luce necessaria per la fotosintesi clorofilliana, riducendo così l’attività fisiologica della vegetazione.

I segni tipici delle fumaggini sono macchie scure, marroni o nere, che si sviluppano sulle foglie e sui rami, possono essere irregolari o circolari e tendono a diffondersi sulla superficie colpita, le foglie possono ingiallire e cadere prematuramente. I danni maggiori si riscontrano negli oliveti poco curati o con eccessive concimazioni azotate.

Solitamente, questa Cocciniglia compie una sola generazione annuale, anche se alcuni individui possono farne due. Le neanidi affrontano l’inverno di II e III età, a seconda delle condizioni climatiche. Le femmine mature compaiono all’inizio di maggio e depongono da 150 a 2.500-3.000 uova, con un periodo di ovideposizione che può durare dai 15 ai 60 giorni. Le neanidi si schiudono dopo 15-20 giorni o più, a seconda delle condizioni ambientali, con una fuoriuscita massima tra metà luglio e inizio agosto. Molte muoiono a causa delle condizioni estive avverse.
Gli individui sopravvissuti trovano rifugio sulle foglie inferiori e superano l’inverno al II o III stadio di sviluppo.

Nella natura, numerosi predatori e parassiti, come le Coccinelle e le larve del lepidottero Coccidiphaga scitula, contribuiscono al controllo biologico della specie. Per il controllo chimico, si possono usare oli bianchi estivi, dopo un lavaggio con saponi vegetali o prodotti rameici per eliminare la melata e i funghi saprofiti.

L’olio bianco agisce creando uno strato sottile e uniforme sulla superficie degli insetti, che impedisce soprattutto negli stadi giovanili di respirare normalmente, causandone un’asfissia e, alla fine, la loro morte. Un’alternativa all’olio bianco è l’olio di soia, svolge di fatto la stessa funzione.

L’uso di questi oli presenta la difficoltà di trovare il momento giusto per eseguire l’intervento, poiché non tutte le forme giovanili di cocciniglia, o neanidi, sono ugualmente sensibili. Quelle appena fuoriuscite dallo scudetto sono più vulnerabili, quindi il trattamento dovrebbe essere effettuato quando una percentuale elevata di queste è presente, generalmente tra fine giugno e luglio, in base agli andamenti stagionali.

Anche il sapone molle, utilizzato per rimuovere le fumaggini, possiede un’azione insetticida contro le Cocciniglie. Essendo composto da una base forte, l’idrossido di potassio (KOH), e da acidi deboli, come gli acidi grassi a catena lunga, provoca una disfunzione della membrana cellulare dell’insetto e la perdita del liquido corporeo, portandolo a indebolirsi e morire.

Le Cocciniglie cotonose

Le infestazioni prodotte dalle Cocciniglie cotonose dell’olivo interessano di solito un ridotto numero di piante o solo porzioni della chioma, dove le condizioni ambientali sono favorevoli allo sviluppo. Queste specie non richiedono interventi di lotta specifici, poiché il loro sviluppo è ostacolato dai predatori delle neanidi e da alcuni parassiti endofagi, vale a dire, che si insediano e vivono all’interno dell’organismo ospite durante almeno una fase del loro ciclo vitale, sviluppandosi e causandone la morte.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, Cocciniglie, Enzo Gambin, in evidenza

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