Il Protoreattore si conferma una soluzione ideale per garantire un olio extravergine di qualità superiore. E cresce il numero dei frantoi che stanno scegliendo questa macchina Pieralisi che rappresenta un unicum nella gramolatura, grazie alla sua velocissima azione meccanica e termica (si concentra in meno di 100 secondi) per favorire il processo di lacerazione dei frammenti di polpa di olive e la coalescenza.
È il caso, solo per citare i più recenti in ordine di tempo, di due primarie aziende pugliesi, come Lamonarca di Ruvo di Puglia e Frantoio Albanese di Corato: nella prima si stanno installando due Protoreattori in un programma di ammodernamento delle linee in continuità con la tecnologia Pieralisi; nel secondo un nuovo Protoreattore sarà affiancato a quello già esistente, così da rendere più veloce e migliore la produzione olearia in entrambe le due linee produttive.
Queste nuove installazioni saranno pienamente operative con la prossima campagna, grazie all’impegno dei tecnici Pieralisi che in questi giorni stanno provvedendo a mettere a punto gli impianti.
Lo studio sul Protoreattore
Che il Protoreattore offra indiscutibili vantaggi sotto il profilo della qualità del prodotto, in presenza di una riduzione dei consumi e dei tempi, lo ha certificato in maniera puntuale il progetto Extraoil, condotto in Spagna dal centro tecnologico di ricerca Fundacion Tecnova insieme all’associazione di produttori Asaja Almeria. Lo studio, sviluppato nell’azienda agricola Oro del Desierto, situata nella suggestiva provincia spagnola di Almeria, ha permesso di valutare i parametri di processo del Protoreattore, confrontando i risultati in due campagne di produzione complete, così da verificare se, rispetto alle precedenti campagne, vi siano stati miglioramenti nel livello di produzione, nella qualità o sui risparmi dei costi.
“Il Protoreattore – aveva evidenziato la ricerca – sostituisce la gramola tradizionale, riducendo i tempi di questa fase, lavora ad alta pressione diminuendo il contatto con l’ossigeno. In queste condizioni si osserva una minore degradazione dei composti che formano l’olio di oliva, ottenendo come prodotto finale un olio extra vergine di oliva ad alto contenuto di polifenoli”.
Il modello di Protoreattore utilizzato per l’occasione era integrato da uno scambiatore di calore che ha consentito di raffreddare o riscaldare la pasta a seconda delle esigenze. In considerazione delle caratteristiche della macchina, lo studio ha preso in esame i seguenti obiettivi: miglioramento della qualità del prodotto ottenuto, risparmi idrici, elettrici, perdite di olio.
I risultati ottenuti
I risultati ottenuti al termine delle due campagne sono stati i seguenti:
– l’uso del Protoreattore ha permesso di ottenere un miglioramento del processo sia dal punto di vista energetico che temporale, riducendo i costi;
– i valori di resa sono risultati più alti, con una minore perdita di contenuto di grassi;
– si osservano miglioramenti nella qualità dell’olio d’oliva ottenuto in termini di contenuto di polifenoli, pari ad un 8,5% in più, rendendolo così più sano e più ricco di antiossidanti;
– su acidità e perossidi non vi sono differenze rispetto al sistema di gramolatura tradizionale, così come nel contenuto di acido oleico.
Lo studio ha evidenziato inoltre come il Protoreattore Pieralisi possa essere adattato in qualsiasi oleificio già in funzione, senza la necessità di modificare significativamente le strutture esistenti e a un costo relativamente basso, ammortizzabile nell’arco di una o al massimo tre campagne olivicole, in base alle dimensioni del frantoio.
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