Anche FOA, l’associazione dei frantoiani aderente a Coldiretti esprime le sue preoccupazioni sulla sentenza del Consiglio di Stato che riguarda il principio del “first food” nel conferimento della sansa.
Dopo aver anch’essa chiarito che la sentenza, nello specifico, riguarda solo la sansa conferita agli impianti di produzione di biometano avanzato, e dunque rassicurando gli associati sui limitati effetti della stessa, ha annunciato una nota formale al Gse e ai Ministri ed Enti competenti, ribadendo la necessità di valutare positivamente la potenziale portata dell’uso energetico delle sanse per il comparto olivicolo-oleario italiano.
“Trascurare il percorso di valorizzazione agroenergetica della sansa prodotta nei frantoi – chiarisce FOA – comporterebbe un grave rischio per la sostenibilità economica e ambientale delle imprese di trasformazione e, di conseguenza, per l’intero settore oleario italiano”.

Di qui il timore che una comunicazione superficiale o distorta su questo tema rischi di generare speculazioni al ribasso del valore della sansa con l’inevitabile erosione dei margini economici a danno dei frantoi oleari. Da parte sua il presidente Michele Librandi chiarisce: «Siamo consapevoli delle preoccupazioni che in questi giorni stanno circolando tra gli operatori della filiera. FOA Italia intende rassicurare i frantoiani: le recenti sentenze del Consiglio di Stato hanno un’applicazione circoscritta. Ribadiamo con forza che la sansa non è un problema, ma una risorsa: rappresenta un elemento strategico per la sostenibilità del nostro settore e per l’innovazione energetica dell’intero comparto olivicolo-oleario italiano, nell’ottica di un suo utilizzo multicanale. FOA Italia continuerà a vigilare con fermezza e a difendere il valore della sansa, affinché non diventi oggetto di speculazioni che potrebbero danneggiare le imprese di trasformazione e il lavoro di centinaia di frantoi italiani».



















