I principali insetti che si nutrono del legno dell’olivo

Il periodo invernale utile per controlli fitosanitari sulla pianta
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Il periodo invernale è adatto per attuare utili e opportuni controlli sullo stato fitosanitario delle piante, anche rivolto a valutare la presenza d’insetti xilofagi. Questi scavano gallerie nel tronco, nelle branche e nei rami e utilizzano il legno come nutrimento per compiere il proprio ciclo vitale e provocando, di conseguenza, una riduzione del flusso linfatico e compromettendo la produzione.
La femmina di questi insetti depone le uova sulla superficie legnosa e la larva che ne esce inizia a crescere nutrendosi delle sostanze contenute nel legno, fino al raggiungimento dello stadio finale, che si ha con lo sfarfallamento dell’insetto adulto.

Queste larve sono dotate di una flora batterica che produce la cellulasi, un enzima che è in grado di trasformare la cellulosa in glucosio, quindi in zucchero da cui traggono l’energia per accrescersi. Il danno che si crea è dato dalle gallerie, di dimensioni più o meno grandi, che la larva scava durante il suo ciclo vitale. Il ciclo vitale di un insetto xilofago può durare anche diversi anni, inoltre sullo stesso elemento possono insediarsi insetti di specie diversa e più generazioni di uno stesso insetto.

Le infestazioni da parte di insetti xilofagi si individuano osservando se le chiome degli alberi presentano disseccamenti e verificando se, nelle parti legnose sottostanti, vi sono fori o presenze di rosume che fuoriesce dal legno. Una volta accertata la presenza di questi parassiti, le piante colpite andranno segnate e, alla ripresa vegetativa, le parti infestate andranno tolte durante le operazioni di potatura.

In questo modo si attuerà una “pulizia”, che sarà fondamentale negli oliveti in cui, negli anni precedenti, si siano riscontrati danni.
I danni da insetti xilofagi si riscontrano più facilmente in vicinanza di potenziali punti d’infestazione, come oliveti trascurati, cataste di legna, vicinanze di boschi.

Anche nei giovani impianti d’olivo è necessario prestare attenzione e individuare tempestivamente le piante attaccate, in quanto essendo piante ancora non completamente lignificate, sono più facilmente aggredibili.

Principali insetti che si nutrono di legno d’olivo
Sono un centinaio, le specie d’insetti xilofagi rilevate su olivo e che sono in grado di nutrirsi allo stato di larva del suo legno, vivo o morto.
Le specie xilofaghe realmente diffuse negli oliveti sono, però, solo una decina e si riducono ancora di più se gli impianti sono razionalmente coltivati, pur tuttavia è sempre richiesto un attento controllo.

Lepidotteri Rodilegni
Tra queste le principali specie xilofaghe si trova il Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina), un lepidottero particolarmente dannoso nei giovani impianti, perché le sue larve scavano gallerie all’interno dei piccoli tronchi provocandone il disseccamento della vegetazione sopra il punto di attacco. Quando succedono questi casi, è possibile ricostituire la pianta partendo da un germoglio sottostante ed eliminando le parti infestate. La farfalla adulta si presenta bianca con maculature nere, è ricoperta da una peluria vellutata. Le femmine adulte di Rodilegno depongono le uova su giovani rami, in corrispondenza di screpolature o ferite. Le larve appena nate sono di colore rosa, poi addome e torace acquisiscono una colorazione giallo-crema, con numerosi puntini di colore nero sul dorso, mentre la testa assume un colore nero lucente, scavano gallerie nei rami, che sono individuabili per la presenza di escrementi a forma di cilindri e di colore bianco- rosato.

La lotta contro la Zeuzera prevede interventi che eliminano le parti infestate durante la potatura, individuando prima la presenza delle larve all’interno dei rami. In caso d’infestazioni di ridotta entità e di gallerie di limitata lunghezza, è possibile utilizzare un fil di ferro da inserire nel foro per arrivare a bucare e a uccidere la larva all’interno, un buon metodo su coltivazioni di ridotte dimensioni. Se la galleria si allunga troppo, diventa difficile intervenire con il fil di ferro per cui è utile in primavera seguire lo sfarfallamento con trappole a feromone, circa dieci a ettaro e controllare sui rami la formazione di nuove gallerie; è possibile avvalersi anche del metodo della confusione sessuale, con circa 300-400 diffusori a ettaro.

Tignole Rodiscorza
Da qualche anno sono aumentate le segnalazioni su olivo d’infestazioni di due Tignole Rodiscorza, la Euzophera pinguis e la Euzophera bigella, da sempre presenti in Italia, con preferenza della prima  per la vite, il melo, il pesco, il mandorlo, della seconda per il frassino o orniello. La ragione di queste infestazioni su olivo non sono ancora note, forse ci sono stati dei cambiamenti climatici e quindi anche dell’ambiente che hanno spinto questi lepidotteri a insediarsi sull’olivo.

La femmina di Euzophera depone le uova nelle vicinanze di lesioni della corteccia, sul tronco e sulle branche, prodotte per varie cause.
Le larve che fuoriescono penetrano attraverso queste ferite e si sviluppano a discapito dei tessuti legnosi dell’olivo. Raggiunta la maturità, la larva s’impupa e l’adulto sfarfalla fuoriuscendo da un foro praticato nel legno. Si è visto che le maggiori infestazioni sono in oliveti con elevata presenza di Rogna dell’olivo e dove si sono attuate importanti potature di riforma. Al momento non vi è una definita attività di contrasto a questi lepidotteri se non il ricorso alla rimozione e bruciatura delle porzioni infestate e a trappole a feromoni per la cattura massale.

Scolitidi
Sovente riveliamo la presenza di scolitidi come:
– il Fleotribo o Punteruolo dell’olivo (Phloeotribus scarabaeoides), attacca quelle piante dove la circolazione linfatica si è ridotta per eventi climatici avversi come il gelo, la grandine, la siccità o altre patologie, scava gallerie per alimentarsi e riprodursi, ma può insediarsi anche su legno morto. Dalle uova nascono le larve che, a loro volta, scavano gallerie perpendicolari a quella materna; dopo circa un mese e mezzo le larve si sviluppano in adulti e, a fine primavera, fuoriescono forando la corteccia; fino al termine dell’estate seguono altre due generazioni;
– l’Ilesino bruno (Hylesinus oleiperda) e l’Ilesino macchiato (Leperisinus fraxini), a differenza del Fleotribo, questi due piccoli insetti si sviluppano solo su legno vivo e hanno una sola generazione. Appena forato il legno, le femmine iniziano a deporre le uova. Le uova si schiuderanno dopo una settimana e le larve inizieranno ad alimentarsi del legno, scavando altre gallerie in altre direzioni. Il sintomo esterno è dato da una tacca bruno rossastro con contorno rotondeggiante al centro della quale si trova il foro d’ingresso della femmina.
A fine inverno gli adulti escono dai loro ripari e si portano su rami, dove le femmine depongono le uova all’interno di gallerie.

La lotta agli scolitidi è di tipo agronomico e si attua lasciando in campo nelle interfile, delle fascine di potatura su cui gli adulti deporranno le uova. Queste “esche” dovranno essere eliminate entro la metà del mese di maggio e il materiale asportato andrà trattato con insetticidi di contatto o, dove possibile, bruciato.

Bostrichidi
Occasionalmente in oliveti vicini a strutture boschive o altri impianti abbandonati possiamo trovare infestazioni di due bostrici, il Sinoxylon sexdentatum e il Sinoxylon perforans, dei piccoli coleotteri scuri. Entrambe le specie compiono una sola generazione l’anno e trascorrono l’inverno come adulti all’interno di piccole gallerie scavate nel legno dell’olivo. La prima pratica da mettere in atto per la difesa è una buona opera di “pulizia” dell’oliveto, asportando il legno infestato che va distrutto. La difesa fitosanitaria è di difficile realizzazione e, anche in questo caso, vale la regola del contenimento delle popolazioni con l’utilizzo delle “fascine esca” come per l’Ilesino.

Altro occasionale bostrichide è il Cappuccino dei cereali (Rhyzoperta dominica), è di colore bruno-rossastro. Le femmine depongono le uova nelle gallerie che scavano nel legno, le larve che nascono completano lo sviluppo in un arco temporale variabile da uno a sei mesi.
Nella difesa contro questo insetto, un ruolo importante per la sua scomparsa, è svolto dalle temperature invernali che se si mantengono inferiori ai 3°C non compatibili con le esigenze termiche dell’insetto, la cui temperatura ottimale di sviluppo è di 34°C e che non sopravvive a circa 3°C.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, in evidenza, insetti, legno dell'olivo

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