Prosegue incessante l’attività di studio e ricerca di Aipo – l’Associazione interregionale produttori olivicoli – per offrire ai propri associati servizi sempre più mirati nella migliore gestione agronomica dell’oliveto. Attività, questa, che viene sviluppata con il supporto delle Università di Verona e Padova, della Regione Veneto e di alcune delle principali aziende della farmacopea e ditte che creano nutrienti per le piante. Ultimo, in ordine di tempo, il progetto per l’utilizzo di droni con cui irrorare prodotti mirati contro i parassiti vegetali e animali dell’oliveto o addirittura su specifiche varietà in esso presenti. “Si tratta di un progetto particolarmente interessante – spiega il direttore di Aipo, Enzo Gambin – attraverso il quale possiamo anche rilevare, grazie ad una telecamera applicata al drone, quelle patologie nelle piante che faremmo fatica individuare ad occhio nudo. Sempre a proposito di studio per contrastare le fitopatie, stiamo sviluppando un’attività per la concimazione endoterapica con somministrazione di macro e micro elementi più efficaci rispetto ai tradizionali trattamenti a terra o fogliari”.
Prospettive interessanti per gli oltre 5.800 associati, distribuiti nel Triveneto (Vento, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), in Liguria e Piemonte, che settimanalmente ricevono tutta una serie di informazione relativa alla difesa delle piante, ma anche agli interventi legati alla potatura e alla raccolta. Informazioni che dodici tecnici ad indirizzo agronomico-fitosanitario raccolgono su 250 punti di monitoraggio per intercettare la presenza di parassiti vegetali ed animali, ma anche le variazioni climatiche e territoriali per orientare al meglio gli interventi da effettuare nell’oliveto.