L’impatto della potatura sull’attività vegeto-produttiva dell’olivo

Più olio dalle piante dove l'intervento è stato di media intensità
Tecnica e Ricerca
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Nel triennio 2019-21, in un oliveto adulto in Umbria, costituito da alberi della cultivar Leccino, condotto in asciutto, sono state applicate tre diverse intensità di potatura: leggera (Indice di area fogliare – LAI – di circa 8, subito dopo la potatura), media (LAI di circa 6) e intensa (LAI di circa 4). La non potatura (equivalente ad un LAI di 9 – 10) è stata utilizzata come controllo.

I primi rilievi

Durante la sperimentazione sono stati effettuati rilievi per valutare l’attività vegeto – produttiva e lo stato idrico degli alberi e la qualità dell’olio. Il volume della chioma ha evidenziato valori crescenti dalla tesi di potatura intensa a quella delle piante non potate. L’accrescimento dei germogli/rami è stato maggiore nelle tesi potate più energicamente.

Alla raccolta, i frutti hanno presentato valori crescenti di peso unitario, rapporto polpa/nocciolo, grado di pigmentazione e contenuto in olio passando dalle piante non potate a quelle potate intensamente, mentre hanno evidenziato un comportamento opposto per la durezza della polpa e il rapporto resistenza al distacco/peso unitario dei frutti. La produzione di olive/pianta è risultata più alta nelle piante potate in maniera leggera o non potate.

La prestazione migliore

Tuttavia, la quantità di olio per pianta ottenibile dalle olive prodotte è risultata simile nelle piante non potate o potate in maniera leggera o media, mentre è risultata più bassa in quelle potate in modo intenso. Gli alberi in cui è stata applicata la potatura di intensità media hanno evidenziato i più alti valori di efficienza produttiva, cioè di produzione di olive e olio per unità di volume della chioma.

Considerando anche la resa di raccolta con vibro – scuotitori del tronco, che dipende fortemente dal rapporto tra resistenza al distacco e peso unitario dei frutti, la quantità di olio “raccoglibile” è risultata massima nella tesi in cui le piante sono state sottoposte a potatura media.

L’intensità di potatura ha influenzato il contenuto idrico relativo (RWC – relative water content) delle foglie: i valori più bassi sono stati ottenuti nelle piante non potate e quelli più alti in quelle sottoposte ad un intervento intenso. Per quanto riguarda la qualità dell’olio, non sono emerse differenze per i parametri merceologici (acidità, numero di perossidi e costanti spettrofotometriche), mentre negli oli estratti da frutti allo stesso grado maturazione, al crescere dell’intensità di potatura sono diminuiti i contenuti delle sostanze fenoliche e sono aumentati quelli delle sostanze volatili, quali aldeidi a C5 e C6 e, in particolare, la (E) – 2 – Esenale. Le variazioni dei contenuti in sostanze fenoliche e volatili, sono risultate correlate ai valori medi di RWC delle foglie nell’ultima parte dell’estate e nella prima parte dell’autunno.

In conclusione, i risultati confermano il forte impatto dell’intensità di potatura sull’equilibrio vegeto – produttivo delle piante ed evidenziano effetti significativi sulla meccanizzazione della raccolta, sullo stato idrico degli alberi e sulla qualità dell’olio prodotto.

BIBLIOGRAFIA: Nicola Cinosi, Stefania Urbani, Damiano Marchionni, Andrea Paoletti, Sonia Esposto, Maurizio Servili, Franco Famiani (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università di Perugia, Perugia), Enrico Maria Lodolini (Crea-Ofa, Roma), Adolfo Rosati (Crea-Ofa, Spoleto). V Convegno Nazionale dell’Olivo e dell’Olio

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Tags: in evidenza, potatura dell'olivo

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