di Orietta Pavan – Enzo Gambin
Associazione Interregionale Produttori Olivicoli
Le operazioni di contrasto alla mosca dell’olivo, Bactrocera oleae, stanno volgendo al termine, consentendo una prima valutazione della stagione, pur in attesa di ulteriori approfondimenti. Sebbene i danni causati dall’insetto siano stati contenuti, è emersa una criticità nei sistemi di monitoraggio: le trappole a base di attrattivi alimentari e sessuali non hanno funzionato con la stessa efficacia degli anni precedenti. Di conseguenza, il controllo dell’infestazione si è basato maggiormente sull’ispezione diretta delle olive.
Il calo di efficacia delle trappole quest’anno potrebbe essere attribuito a una combinazione di fattori, tra cui variazioni nelle condizioni climatiche e cambiamenti comportamentali della mosca. In particolare, le alte temperature estive registrate tra luglio e agosto hanno influenzato sia la biologia dell’insetto sia la capacità delle trappole di attrarlo e catturarlo.
L’influenza delle temperature elevate sulla mosca dell’olivo
Studi scientifici dimostrano che la mosca dell’olivo è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura. Quando le temperature superano i 30°C, l’attività della mosca diminuisce significativamente, con un impatto diretto sulla deposizione delle uova e sulla sopravvivenza delle larve. Superati i 35°C, la mosca tende a ripararsi in zone umide o all’interno della chioma degli olivi, riducendo il volo e la capacità di accoppiamento. Questo comportamento ha conseguenze dirette sull’efficacia delle trappole di monitoraggio che, basandosi sull’attrazione sessuale tramite feromoni, possono risultare meno funzionali in condizioni climatiche estreme.
Inoltre, la sensibilità della mosca alle alte temperature potrebbe indurla a cercare rifugi in luoghi più freschi o a modificare il suo comportamento alimentare quando l’ambiente dell’oliveto diventa troppo ostile. In assenza di condizioni ideali, è possibile che la mosca cerchi altre fonti di cibo o riparo in aree limitrofe, particolarmente in zone fresche e umide, come boschi, siepi o aree ombreggiate.
Sebbene la mosca dell’olivo sia strettamente legata all’olivo per la sua alimentazione e riproduzione, in particolari condizioni climatiche di alte temperature potrebbe trovare rifugi temporanei fino a un miglioramento delle condizioni ambientali.
Ruolo del sistema endocrino nel comportamento della mosca dell’olivo
Il comportamento della Bactrocera oleae durante i periodi di caldo intenso è modulato dal suo sistema endocrino. Questo sistema, composto da ghiandole che secernono ormoni, regola molte delle funzioni vitali dell’insetto, inclusa l’attività riproduttiva.
Negli insetti, gli ormoni rispondono agli stimoli ambientali come calore e umidità, influenzando la produzione di uova e altri processi chiave per la sopravvivenza.
Ad esempio, alte temperature possono inibire la produzione di ormoni riproduttivi, riducendo la probabilità che la mosca deponga uova o si accoppi. Questo ridotto comportamento riproduttivo porta a una minore efficacia delle trappole che si basano sugli attrattivi sessuali per il monitoraggio della popolazione.
Efficacia ridotta delle trappole con attrattivi sessuali
Il ridotto movimento dei maschi durante i periodi di calore rende meno efficaci le trappole basate su attrattivi sessuali come i feromoni.
Queste trappole funzionano attirando i maschi attivi alla ricerca di femmine, ma quando la temperatura supera i 30°C, la mosca è meno propensa a volare ed esporre il proprio comportamento di accoppiamento. Questo limita la capacità delle trappole di intercettare la popolazione maschile e fornisce dati meno accurati sulla densità della popolazione di Bactrocera oleae.
Degradazione degli attrattivi chimici a temperature elevate
Un altro aspetto critico è la degradazione degli attrattivi chimici a causa delle alte temperature. Gli attrattivi sessuali utilizzati nelle trappole per il monitoraggio della Bactrocera oleae sono spesso composti da feromoni sintetici che imitano i segnali chimici naturali emessi dalle femmine. Tuttavia, questi composti sono termolabili, il che significa che si degradano più rapidamente con il calore.
Diversi studi hanno dimostrato che quando la temperatura supera i 30°C, la volatilità dei feromoni aumenta, accelerandone la dissipazione nell’ambiente. Di conseguenza, le trappole perdono efficacia più rapidamente e richiedono sostituzioni più frequenti.
Inoltre, l’esposizione alla radiazione ultravioletta (UV) può accelerare ulteriormente la degradazione, riducendo la specificità degli attrattivi per i maschi della mosca.
Effetto cromotropico
A conferma di quanto sopra, in quest’annata le trappole con attrattivi alimentari e sessuali, caratterizzate da una colorazione gialla intensa, hanno funzionato meglio rispetto a quelle di colori più sbiaditi o bianchi. Infatti, il colore giallo ha la capacità di attirare visivamente gli insetti, sfruttando un loro innato richiamo, che è associato alle parti vegetali più giovani e vitali delle piante. Questa preferenza cromatica è sfruttata per migliorare l’efficacia delle trappole. L’utilizzo di colori sbiaditi o bianchi è, invece, una scelta deliberata, per evitare di tirare a sé insetti che potrebbero essere utili all’interno dell’oliveto, concentrandosi esclusivamente su quelli dal bersaglio desiderato, come la mosca dell’olivo.
Strategie per migliorare l’efficacia delle trappole
Per mitigare questi effetti, è stato suggerito di adottare diverse strategie che migliorino la gestione delle trappole durante i mesi più caldi. Tra queste, l’uso di trappole schermate o posizionate in aree ombreggiate può ridurre l’esposizione diretta al sole e al calore, prolungando la durata degli attrattivi. Un’altra opzione potrebbe essere l’impiego di attrattivi chimici più stabili alle alte temperature, così da garantire una maggiore efficacia nelle condizioni ambientali più estreme. In effetti, la ricerca e lo sviluppo di formulazioni chimiche più resistenti alle condizioni ambientali estreme è una pratica che alcune aziende vi stanno già lavorando per ottenere attrattivi più stabili.
Considerazioni finali
In conclusione, la ridotta efficacia delle trappole di monitoraggio nel Nord Italia quest’anno potrebbe essere dovuta a un insieme di fattori. Le alte temperature estive limitano l’attività della mosca e influiscono sulla funzionalità degli attrattivi sessuali. Allo stesso tempo, cambiamenti nel comportamento della mosca, dovuti al riscaldamento globale, stanno complicando il monitoraggio e la gestione di questo parassita. Osservazioni di campo suggeriscono che la posizione strategica delle trappole, ad esempio in zone più fresche e a maggiore altezza, potrebbe migliorare i risultati.
Sarà quindi importante sviluppare nuovi metodi di controllo e monitoraggio che possano adattarsi meglio alle nuove condizioni climatiche e comportamentali di Bactrocera oleae.