Contro la mosca delle olive, per prevenirne l’infestazione, meglio repellenti-antideponenti o dispositivi “attract and kill”? In vista dell’inizio della prima generazione estiva di questo insetto fitofago, Ruggero Petacchi (nella foto), ricercatore di entomologia agraria della Scuola Sant’Anna di Pisa, non ne fa una questione di principio e suggerisce: “I dispositivi “attract and kill” e le esche attrattive pronte, che attirano gli adulti della mosca con l’obiettivo di ucciderli, sono consigliati in oliveti di una certa dimensione, almeno dai 3 ettari in su.
Questo semplicemente per una questione di efficacia dell’intervento visto che la superficie trattata con “attract and kill” agisce anche da esca per adulti di mosca delle olive che possono essere all’esterno della superficie trattata. Questo tenuto anche conto del fatto che la mosca delle olive è un insetto ottimo volatore e, quando è alla ricerca di cibo, riesce a coprire lunghe distanze su ampi areali. Negli oliveti di più ridotte dimensioni, specie sotto ad un ettaro, i repellenti-antideponenti come caolino o sali di rame sono decisamente più indicati”.
Sul caolino, poi, un appunto: “Pur non essendoci evidenze scientifiche – spiega Petacchi – è indubbio che, essendo una sostanza imbiancante e dunque riflettendo i raggi del sole, genera un effetto “anti-riscaldo” alla pianta perché abbassa la temperatura. Non che il caldo, di per sé, faccia male all’olivo, visto che è una pianta ben tollerante, ma se, alle temperature elevate si aggiunge lo stress idrico, che, ad esempio nel 2022 è iniziato già a fine maggio, è chiaro che fenomeni di cascola più o meno grave possono costituire rischi concreti. Dunque, ben venga il caolino”.
Per il resto, valgono sempre le buone regole legate a seguire i risultati del monitoraggio. “Gli olivicoltori ormai lo sanno bene – aggiunge Petacchi – che occorre monitorare il volo degli adulti utilizzando trappole, tra cui quelle a feromoni danno un risultato senz’altro migliore. Questa operazione deve iniziare circa a metà giugno. Inoltre, non appena le olive hanno raggiunto una certa dimensione e sono nella fase di indurimento del nocciolo, vale a dire nel momento in cui sono recettive all’ovideposizione della mosca, occorre eseguire il monitoraggio dell’infestazione. Questo avviene attraverso il prelievo settimanale di 100 olive ogni appezzamento olivato per capire l’andamento dell’infestazione, la gravità dell’attacco e quindi se è il caso di intervenire con nuovi trattamenti”.
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