di Rosario Franco
La storia della famiglia Geraci affonda le radici nella produzione di olio extravergine di oliva di qualità: risale al 1935 l’acquisto del primo appezzamento di terreno olivetato da parte di Giuseppe Geraci.
Da questi primi due ettari di terra il figlio Francesco realizzerà un’azienda che oggi annovera oltre 50 ettari di terreno sul quale insistono oltre ventimila piante di olivo. Sempre Francesco acquistò nel 1981 un antichissimo frantoio, situato nel centro storico di Corigliano Calabro, ai piedi del castello normanno che si affaccia sulla Piana di Sibari.
Inizialmente, la lavorazione delle olive avveniva secondo metodi di estrazione tradizionali, lenti, che non potevano garantire uno standard produttivo costante e di qualità. Nel giro di pochi anni, Geraci fu tra i primi frantoiani a introdurre un moderno impianto di estrazione meccanizzato a freddo, con conseguente miglioramento della qualità di produzione. Lo stesso lavoro venne fatto negli oliveti: piante secolari vennero affiancate da impianti moderni, coltivati con le migliori tecniche agronomiche rispettose dell’equilibrio naturale dei terreni e della pianta.
Cresciuta attorno ad un solido nucleo familiare, l’Olearia Geraci ha saputo conciliare l’entusiasmo e l’amore per la natura con le esigenze di innovazione e miglioramento. Oggi l’azienda si è arricchita di un nuovissimo frantoio composto da due impianti in parallelo – entrambi con la tecnologia Pieralisi – uno convenzionale e uno esclusivo per la produzione di olio extra vergine biologico.
Una pregevole produzione proveniente prevalentemente da fondi agricoli di proprietà, che nel corso degli anni è andata sempre più ampliandosi. Dalla semplicità dell’olivo nasce tutta la passione e la voglia di fare bene, di rispettare la ciclicità della natura, di utilizzare metodi di lavorazione e processi di confezionamento controllati e certificati, tutto questo per garantire qualità e sicurezza sulle tavole dei consumatori.
Tutti i componenti della famiglia Geraci hanno contribuito in diversa misura e in settore diversi a incrementare la crescita aziendale, grazie alla continua introduzione di nuovi impianti olivicoli, di nuove tecnologie, di nuovi sistemi produttivi.
Oggi i figli di Francesco, vale a dire Giuseppe, Antonio, Giampiero e Mariagrazia Geraci sono cresciuti sotto i maestosi alberi di olivo della loro azienda agricola. La raccolta delle olive ha sempre impegnato tutta la famiglia e anche durante i mesi invernali la collaborazione di tutti è stata sempre fondamentale.
I fratelli Geraci, che oggi si occupano in prima linea della gestione, della commercializzazione e del marketing dell’azienda non dimenticano di essere arrivati a coprire ruoli importanti dopo aver svolto l’attività di raccolta, lavorazione, trasformazione, fino al confezionamento. operando nel pieno rispetto della dignità del consumatore, delle regole, dell’ambiente. Molte le cultivar presenti negli oltre 50 ettari di oliveti: dalla dolce di Rossano alla Nocellara Messinese, dal Leccino alla Nocellara del Belice e al Frantoio; tutte sapientemente utilizzate per produrre un olio armonioso frutto anche dell’incredibile contributo apportato dal clima, dalla conformazione orografica del territorio della piana del Sibari e dalle colline che la circondano.
L’olio Geraci è particolarmente adatto per la cottura del pesce, si combina bene con legumi, zuppe e insalate. Non disdegna le fritture ed è incredibile sul pane. E, cosa da non sottovalutare, piace anche ai bambini. Il rapporto con il consumatore è diretto, è improntato sulla fiducia, sulla qualità e soprattutto sull’onestà.
Un’azienda sana e in continua crescita, quella dei Geraci, che è riuscita nel corso degli anni ad ampliarsi e a diversificare le produzioni ed è stata capace di produrre reddito garantendo al contempo la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale locale. Molto successo sta ottenendo la linea di cosmetici, a base di lignani estratti dal nocciolo di oliva e Il nocciolino utilizzato come combustibile domestico.
Risultati conquistati con la consapevolezza che, alla base di tutto, “c’è un lavoro duro e faticoso, dietro al quale c’è passione… tanta passione!”