Oli monovarietali, perché è importante continuare a caratterizzarne l’identità

Via alla edizione numero 22 della Rassegna Nazionale promossa da AMAP
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AMAP – Agenzia Marche Agricoltura e Pesca ha dato ufficialmente il via alla 22^ edizione della Rassegna Nazionale degli oli monovarietali, “per proseguire – ricorda nel proprio sito internet – nel lavoro di caratterizzazione degli oli ottenuti dalla ricca biodiversità olivicola italiana ed offrire visibilità ai produttori che sono riusciti ad ottenere un buon risultato”.

La domanda sorge spontanea: ma dopo oltre 20 anni, c’è ancora bisogno di caratterizzare i monovarietali italiani? Lo abbiamo chiesto a Barbara Alfei, la “madrina” della Rassegna.

Barbara Alfei

“AMAP – ci risponde – crede fortemente nel valore della biodiversità e degli oli monovarietali, per questo vuole valorizzare gli oli dotati di forte identità e che esprimono un forte legame con il territorio. Se da un lato si valuta il lavoro dei produttori, non solo attraverso il Panel test effettuato da un Panel riconosciuto (Panel AMAP-Marche) ma anche con analisi chimiche qualitative (Centro Agrochimico AMAP di Jesi), dall’altro si vuole caratterizzare l’identità sensoriale e compositiva (acidi grassi e polifenoli) degli oli monovarietali, ovvero ottenuti da olive 100% della stessa varietà”.

Insistiamo: dottoressa Alfei, in 21 anni la Rassegna ha portato a numerose osservazioni; nella banca dati degli oli monovarietali (consultabile su www.olimonovarietali.it), troviamo 4252 campioni rappresentativi di 198 varietà e di 19 regioni… Non abbiamo capito abbastanza sugli oli monovarietali?

“La Rassegna Nazionale degli Oli Monovarietali – replica – rappresenta un osservatorio privilegiato per valutare ed analizzare i cambiamenti climatici in atto, che coinvolgono in maniera sempre più importante alcune caratteristiche qualitative degli oli. Le numerose e costanti elaborazioni statistiche effettuate da Massimiliano Magli di IBE-CNR Bologna, con cui AMAP collabora da tempo, dimostrano che si sta assistendo sempre più ad un effetto dell’annata, in particolare sulla composizione in acidi grassi, quindi anche sui parametri nutrizionali e salutistici degli oli.
La numerosità dei campioni per ciascuna varietà, e soprattutto la presenza costante negli anni di campioni delle stesse varietà, oltre che di nuove che via via si aggiungono, è un grande punto di forza della Rassegna. Alla base di tutto lo studio, la conoscenza delle potenzialità espresse dal ricco patrimonio di biodiversità, per gestire al meglio le variabili agronomiche e tecnologiche in funzione dei cambiamenti climatici in atto, al fine di mantenere alto il livello qualitativo degli oli”.

Le valutazioni sensoriali saranno effettuate dal Panel AMAP – Marche, le analisi chimiche dal Centro Agrochimico Regionale AMAP di Jesi. Tutti i dati saranno elaborati statisticamente da IBE-CNR di Bologna, per aggiornare la banca dati del sito www.olimonovarietali.it.
I campioni potranno essere inviati al Centro Agrochimico regionale fino al 10 dicembre 2024 e, successivamente,  dal 14 al 29 gennaio 2025 (la quota di partecipazione è pari a 90 euro pacchetto Rassegna, 120 euro pacchetto qualità). Prevista, senza costi aggiuntivi, la valutazione della shelf life (stato di conservazione degli oli a quasi un anno dalla produzione).

 

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Tags: Barbara Alfei, in evidenza, Rassegna oli monovarietali

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