Procede nelle tre regioni a maggiore vocazione olivicola – Puglia, Sicilia e Calabria – la raccolta delle olive di una campagna che al sud si dimostra decisamente buona, mentre al nord tutt’altro che esaltante. A metà dicembre, quasi tutti i frantoi del centro-nord hanno chiuso, ad eccezione di quelli che acquistano olive – Coratina e Ogliarola in particolare – per aumentare una produzione che nei rispettivi territori è stata inferiore alle aspettative o quelli che, altre regioni del sud comprese, hanno ancora le ultime olive da raccogliere
Quello che emerge è una Italia ancora più spaccata in due. La Puglia, con quasi 92 mila tonnellate di olio – e nel barese siamo ancora al 50% della raccolta – è presto destinata a rappresentare oltre la metà della produzione nazionale che oggi si attesta a 210 mila tonnellate. Valori più bassi, ma pur sempre significativi per la Sicilia che ha toccato le 38 mila (nell’isola si raccoglie ancora un ultimo 10% nelle province di Palermo e Trapani) e la Calabria che – attestata oggi a 28 mila tonnellate – è a circa il 70% della raccolta. Oltre a queste tre regioni, sopra le 10 mila tonnellate di olio troviamo solo la Toscana (10.686 tonnellate), con Campania ancorata alle 9 mila, il Lazio alle 8 mila e l’Abruzzo alle 7 mila tonnellate.
Ecco nel dettaglio, regione per regione, le olive molite e l’olio prodotto in tonnellate sulla base dei dati Sian aggiornati al 15 dicembre.




















