Il genere Pseudomonas comprende numerosi ceppi batterici con ruoli differenti in agricoltura, alcuni, come Pseudomonas savastanoi, sono fitopatogeni: è il caso della Rogna dell’olivo. Altri sanno essere benefici: ve ne sono di quelli che producono metaboliti antimicrobici che contrastano funghi patogeni (Pseudomonas Fluorescens), o che sono promotori della crescita vegetale (Pseudomonas putida), o che attivano la resistenza sistemica nelle piante (Pseudomonas chlororaphis), o che infine si distinguono per la fissazione dell’azoto e per migliorare la fertilità del suolo (Pseudomonas stutzeri).
Grazie alla loro versatilità, tra questi Pseudomonas spp. stanno emergendo ancora nuovi ceppi benefici, come Pseudomonas synxantha DLS65, che ha attirato l’attenzione per la sua capacità di produrre fenazine, sostanze che hanno proprietà antimicrobiche e antifungine ad ampio spettro e composti organici volatili (VOCs).
I composti organici volatili sono sostanze chimiche che si disperdono facilmente nell’aria. Piante, funghi e batteri li producono naturalmente e li utilizzano per comunicare con altri organismi o influenzarne il comportamento. Diverse piante producono e rilasciano composti organici volatili per attirare impollinatori o segnalare la presenza di attacchi agli individui vicini.
Alcuni composti organici volatili hanno proprietà antimicrobiche, quindi possono proteggere le piante dall’attacco di agenti patogeni, mentre altri favoriscono determinati processi biologici, come la crescita o la difesa dagli stress ambientali. In pratica, funzionano come segnali chimici che regolano le interazioni tra organismi viventi e l’ambiente circostante.
Ora, ceppi come Pseudomonas synxantha DLS65 producono composti organici volatili che sono in grado di limitare lo sviluppo di patogeni fungini, perciò sono stati oggetto di studio in un progetto europeo attuato dal CNR di Bologna che mira a dimostrare l’efficacia di un Zeo-Biopesticida, naturale ed ecosostenibile, per sostituire i prodotti a base di rame nella protezione dell’olivo e altre piante agrarie in Italia, Croazia e Spagna, per contrastare malattie batteriche, come la Rogna dell’olivo, e fungine, come l’Occhio di pavone.
Per migliorare l’efficacia del trattamento, il ceppo batterico è stato veicolato su supporti di zeolite naturale, che ne facilitano l’adesione alle superfici fogliari e ne potenziano l’azione bioprotettiva.
Il potenziale di Pseudomonas synxantha DLS65 si fonda su un insieme di strategie biologiche, sinergiche tra loro, quali la colonizza delle superfici vegetali, che limita l’insediamento di patogeni, e la produzione di metaboliti antimicrobici come:
a) Acido fenazina-1-carbossilico (PCA): con attività batteriostatica e fungistatica.
b) Pirrolnitrina: antibiotico ad azione antifungina particolarmente efficace contro patogeni del terreno.
c) Peptidi non ribosomiali (NRPs): molecole bioattive capaci di interferire con lo sviluppo dei patogeni.
d) Emissione di VOCs: che ostacolano la crescita di funghi patogeni anche a distanza, contribuendo alla protezione indiretta della pianta.
L’impiego del battere Pseudomonas synxantha DLS65 in olivicoltura è mirato a valutare la possibilità di riduzione dell’uso dei prodotti rameici, potrebbe diventare uno strumento fondamentale per la difesa biologica dell’olivo, contribuendo a una transizione verso più limitati utilizzi di rame.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli