Il controllo su punti di monitoraggio ha evidenziato la presenza di “galle” , vale a dire delle deformazioni su foglie gialle con all’interno larve mature di un parassita che merita la giusta attenzione: la Cecidomia delle foglie dell’olivo (Dasineura Oleae). Si tratta di un piccolo dittero che attacca le giovani foglie, ma alle volte anche le mignole fiorali. E’ considerato un insetto secondario o di minore importanza, ma che può divenire rilevante,
Dopo la deposizione delle uova, che sono di colore arancione e sono visibili sulle foglie e sui giovani apici in accrescimento, le larve della Cecidomia, subito dopo la schiusura, penetrano nei tessuti della foglia e provocano l’anomala crescita degli stessi con la formazione della “galla”, in cui compirà tutto lo sviluppo fino allo stadio adulto.
La deformazione delle foglie e dei germogli determina una riduzione della fotosintesi clorofilliana e, di conseguenza, un calo della produzione. La Cecidomia delle foglie può svolgere il suo ciclo vitale solo sull’olivo: normalmente compie una generazione l’anno, svernando come larva di seconda età, ma è possibile anche che si possano registrare due generazioni nell’arco dei dodici mesi.
Esistono più parassitoidi che ne limitano lo sviluppo, appartenenti all’ordine degli imenotteri.
Nel caso di sicura necessità, come intervento di difesa – con l’utilizzo della lotta integrata – si può ricorrere all’Acetamiprid (esempio Epik SL), con cui si può effettuare un intervento contro larve che, al momento della schiusa delle uova, penetrano all’interno dei tessuti della pianta. Per questa avversità è permessa una sola applicazione l’anno. Da considerare che l’Acetamiprid è consentito per un massimo di due trattamenti l’anno, indipendentemente dall’avversità, e serve pure per la mosca dell’olivo; pertanto l’eventuale trattamento è da valutare solo nel caso in cui si siano verificati forti attacchi nell’anno precedente e va comunque messo in atto in prossimità dell’inizio dell’ovideposizione, indicativamente a fine di aprile.
Per la difesa in biologico sono da utilizzare le polveri di roccia, come il caolino che agisce come antideponente: la sua applicazione deve precedere la comparsa delle larve.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli