Olivicoltori Indipendenti, ecco le delegazioni regionali

Tra le novità anche i Punti di Affezione FIOI: si privilegia la qualità
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Cresce la FIOI, Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti che ha superato i 150 soci, aprendo in questo 2024 anche le delegazioni regionali: Puglia, Sicilia, Campania e Toscana, nell’ordine, per dare vitalità anche alle azioni nei territori e coinvolgere sempre più tutti i protagonisti di questo movimento.

Qui e in copertina alcuni momenti dell’incontro FIOI in Sicilia

L’appuntamento tenuto recentemente in Sicilia è servito per ribadire la volontà comune di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche dell’olivicoltore indipendente italiano, inteso quale soggetto che attua un completo monitoraggio del ciclo produttivo, dalla coltivazione e selezione delle olive fino all’imbottigliamento e commercializzazione del prodotto finale. E soprattutto sensibilizzare tutta la filiera – consumatori compresi – sull’olio di oliva di qualità, perché elevare la produzione sotto il profilo qualitativo rappresenta la chiave di volta per dare un futuro certo e consapevole ad un settore che, tra cambiamenti climatici, abbandono degli oliveti, Xylella e calo dei consumi sta certamente vivendo un periodo di forte criticità.

Pietro Intini

“Non siamo un’associazione – chiarisce il presidente nazionale Pietro Intini ma un movimento. Uomini e donne, olivicoltori e frantoiani, che vogliono essere artefici del proprio destino, puntando su una produzione di qualità con orgoglio, ma senza presunzione. Ci definiamo indipendenti non rispetto ad altri, ma perché garantiamo autonomamente l’intero ciclo produttivo, aprendo e chiudendo la filiera. E far parte della FIOI significa parlare insieme e confrontarci su come intendiamo noi l’extravergine, alimentando formazione ed informazione e provando a dare un contributo, nel nostro piccolo, anche al dibattito sul futuro del settore olivicolo-oleario che dovrebbe vedere tutti uniti, senza campanilismi ”.

In tal senso sono nati anche i “Punti di Affezione FIOI”: ristoranti, pizzerie, oleoteche, enoteche, gastronomie, ma anche e-commerce e importatori esteri specializzati che condividono i principi e valori produttivi degli Olivicoltori Indipendenti: origine del prodotto, artigianalità e biodiversità. Sottolineando come l’olio extravergine di qualità, stia ripercorrendo la stessa strada del vino, emergendo negli ultimi anni come grande protagonista dell’agroalimentare. Un patrimonio gastronomico fatto di profumi, gusto e piacere (non a caso è nata la collaborazione con la FIVI, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, praticamente “cugini di campagna”).

“I Punti di Affezione – ricorda Intini – sono gestiti da operatori gastronomici che partecipano a una filiera che valorizza il lavoro dell’olivicoltore e il suo olio, rendendone remunerative produzione e commercializzazione. Le ricadute sono in termini economici, salutistici, di tutela della biodiversità, di cura dei terreni e recupero degli oliveti abbandonati”.

In questi locali sarà possibile conoscere i profumi e le caratteristiche degli oli prodotti dalle nostre varietà di olive italiane. Curiosi e appassionati saranno guidati nell’assaggio e acquisto con passione e competenza. I Punti di Affezione espongono il Marchio della FIOI, con la foglia di olivo che richiama l’individuo nella sua veste di olivicoltore. E vantano un minimo di referenze: come quello di avere un numero di tre aziende – con almeno una etichetta per azienda – degli Olivicoltori Indipendenti con marchio FIOI.

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Tags: FIOI, in evidenza, Olivicoltori indipendenti, Pietro Intini

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