Alzare la qualità dell’olio extravergine d’oliva italiano e varare un piano olivicolo nazionale che manca dal 2016. Sono i due pilastri su cui poggia l’azione del governo per il settore olivicolo-oleario, sostenuti con forza oggi dal sottosegretario Masaf Patrizio Giacomo La Pietra, durante la prima giornata degli Stati generali dell’olivicoltura italiana e internazionale a Siena.
“Dobbiamo avere un piano, non possiamo andare con azioni sparse o azioni spot, perché non riuscirebbero a risolvere il problema; dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti per aumentare la produzione e per aumentare la qualità, noi possiamo competere in qualità, non abbiamo territori adatti per una produzione massiva come altri Paesi” ha detto ai microfoni di Agricultura.it La Pietra.
“Dobbiamo invece alzare la qualità. Questa è la strategia, l’obiettivo che ci siamo posti: per questo dobbiamo mettere in campo tutta una serie di misure che, per esempio, potrebbero coinvolgere anche misure ambientali. Penso a tutti gli oliveti abbandonati che in molte zone del nostro Paese, soprattutto nelle zone interne, rappresentano anche un presidio del territorio, un modo per sostenere il territorio. Ma comunque sia, è necessario alzare la qualità; noi siamo bravissimi in questo , nessuno riesce a copiarci e questo è il nostro obiettivo”.
Rilanciata la necessità di giungere presto ad un’unica Interprofessione che sappia rappresentare nel giusto modo tutti gli operatori della filiera ed in particolare olivicoltori, frantoiani, aziende olearie.
E sul fatto che dopo 30 anni il Consiglio Oleicolo Internazionale – COI torna a riunirsi in Italia, il sottosegretario ha aggiunto: “Un bel riconoscimento per le politiche all’Italia alle politiche del Masaf, del ministro Lollobrigida, a quello che stiamo facendo per l’agricoltura. Riportare il COI in Italia dopo 30 anni è un bel successo. Questi due giorni sono estremamente importanti: oggi giornata di discussione del sistema olivicolo nazionale con tutti gli attori della filiera. Ultimamente ho convocato anche un tavolo di filiera che da anni non veniva convocato, per riprendere in mano un piano di settore che è fermo dal 2016, quasi in un decennio fa. In un decennio è cambiato il mondo sono cambiate le situazioni climatiche, le situazione economiche e geopolitiche, quindi dobbiamo avere un piano che dia una strategia e obiettivi. Questo è il compito che ci siamo posti e oggi con questa discussione sicuramente metteremo un altro tassello a questo lavoro”.
(foto di copertina tratta dalla Gazzetta di Siena)