Aumentano i prezzi dell’extravergine (+12% in un anno), calano i consumi (-7%), resiste il 100% italiano e quello certificato quando si ricerca la qualità. Luci ed ombre nella dettagliata fotografia del mercato dell’olio di oliva in Italia scattata da Nielsen IQ, la piattaforma che misura il comportamento degli acquirenti. L’ha illustrata l’analista Anita Rocco in un talk a Food, evidenziando subito come, a fronte di un aumento dei volumi di fatturato nell’ultimo anno (1,4 miliardi compreso quello di semi, + 10,85%), il consumo complessivo di extravergine sia calato nel nostro paese del 7%, (-12% ha segnato l’olio di semi). L’olio extravergine di oliva si vende per il 46,4% nei supermercati, per il 25,8% negli ipermercati, per il 16,1% nei discount e per l’11,7% in frantoi o negozi.
L’olio comunitario copre circa il 60%, tra il 25 e il 30% l’olio italiano, compreso quello certificato (quest’ultimo tra il 3 e il 5%), un 10% circa l’olio extracomunitario.
A che prezzo? Il prezzo medio dell’extravergine al litro, da agosto 2021 ad agosto 2022, è cresciuto del 12%, passando da 4,45 a 4,98% (da 3,66 a 4,20 quello dell’olio vergine). Lo scorso ottobre, però, il comparto oleario ha registrato una crescita inflattiva del 24%.
Ad incidere sulla media prezzi rialzata, oltre all’inflazione, anche la drastica riduzione che hanno registrato i “sottocosto” e i “prodotti civetta” nella grande distribuzione organizzata. E dal momento che per tali promozioni ci si avvale in prevalenza dell’olio di origine comunitaria, giocoforza è questa tipologia di prodotto che ha subìto un calo di vendite significativo (-11%). Laddove, invece, in promozione è stato messo l’olio 100% italiano o l’olio Dop/Igp, malgrado prezzi ovviamente più alti, vi è stata una crescita del 6%. L’olio 100% italiano e l’olio certificato (con prezzi medi rispettivamente di € 7,21 e € 12,03) sono anche quelli che hanno registrato un significativo aumento nel venduto al di fuori delle promozioni (+7 e +4%). Queste tipologie di olio, rileva l’indagine, sono appannaggio di famiglie più mature, vale a dire con figli maggiori di 14 anni. In sensibile crescita la vendita diretta, anche nei canali dell’e-commerce.
La conclusione dell’analista di Nielsen IQ è la seguente: ci troviamo sempre più di fronte un consumatore attento al prezzo, ma ve ne è una parte, seppur minoritaria, che sa riconoscere la qualità del prodotto ed è disposta a spendere qualcosa in più.
Aumentano i prezzi, calano i consumi, tiene l’olio italiano
Presentato un accurato studio sul mercato dell'olio in Italia
Mercato alimentare in Italia
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