Di sabato la notizia diffusa da OlivoNews circa l’invito dell’Istituto per il commercio estero alle aziende di monitorare con attenzione eventuali modifiche alle disposizioni di dazi, in particolare per quei prodotti non disponibili sul mercato statunitensi, come appunto l’olio di oliva. Ora, dalla Grecia, ecco invece un appello a tutti i paesi a vocazione olivicolo-olearia affinché inducano il Consiglio Oleicolo Internazionale a negoziare con l’Amministrazione Trump il ritiro dei dazi sull’olio di oliva. Lo scrive ad OlivoNews Vassilis Zampounis, presidente di 4E – Scientific Society of Olive Encyclopaedists, organismo senza scopo di lucro composta da 70 scienziati provenienti da vari campi del mondo dell’olio: agronomi, chimici, nutrizionisti, economisti, filologi.

“L’imposizione delle tariffe – si legge nella nota che ci è stata trasmessa – minaccia gli interessi vitali del settore oleicolo, in quanto il mercato statunitense è il maggiore importatore e consumatore di olio d’oliva, nonché un attore chiave nel commercio mondiale di olio d’oliva e un importante mercato per le olive da tavola.
Alla luce di questa minaccia incombente, è fondamentale che tutte le nazioni produttrici di olive si uniscano, mettendo da parte qualsiasi divisione interna, per salvaguardare i loro interessi comuni. L’olio d’oliva rappresenta l’1,5% della produzione e del consumo globale di oli e grassi, mentre le olive da tavola rimangono un prodotto unico nel mercato globale.
Il Consiglio oleicolo internazionale (CIO) è l’unico organismo intergovernativo che può rappresentare in modo autentico ed efficace gli interessi unificati del settore olivicolo mondiale. Pertanto, il CIO deve urgentemente assumere la guida nel raccogliere le opinioni dei suoi paesi membri e successivamente negoziare una posizione collettiva con l’amministrazione Trump.
La richiesta di esenzione dalle tariffe si basa almeno su due argomenti convincenti:
a) La salute del pubblico americano: l’olio d’oliva, un pilastro della dieta mediterranea, è stato riconosciuto come un grasso altamente benefico sia dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che, più di recente, dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Ciò è in linea con la politica “Make America Healthy Again” promossa dal Segretario alla Salute RF Kennedy Jr.
b) Impatto minimo sull’economia e sulla produzione agricola degli Stati Uniti : l’olio d’oliva importato non compete con la produzione nazionale degli Stati Uniti, che rappresenta meno del 5% del consumo totale. Pertanto, l’imposizione di tariffe sull’olio d’oliva importato non avvantaggerà gli agricoltori americani”.
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