In commercio si trovano integratori alimentari liquidi a base di foglie d’olivo. Nella maggior parte dei casi si tratta di bevande in forma concentrata, che vanno assunte pure o diluite: le bottiglie, una volta aperte, devono essere conservate in frigorifero e consumate nel giro di un paio di settimane.
I modi per realizzare questi prodotti sono diversi e ognuno è brevettato. Molte aziende lavorano le foglie secche tritate in soluzione di acqua e alcool in vasche a temperatura costante di 40 °C per un paio di giorni; altre le fanno bollire per una quindicina di minuti; altre ancora essiccano le foglie a 120 °C per tempi brevi e poi eseguono un estrazione idroalcolica con l’ausilio di ultrasuoni.
Anche se può sembrare strano, i principi attivi contenuti nelle foglie hanno specifiche particolarità: alcuni si sciolgono in acqua, altri in alcol e altri ancora in olio. Occorre quindi che le parti da utilizzare che ci interessano siano messe a contatto con un idoneo solvente (acqua o alcol) per un certo tempo e a una specifica temperatura al fine di poterle estrarre convenientemente.
Sostanzialmente il solvente idoneo entra nelle cellule delle foglie di olivo, le rigonfia e le rompe portando in soluzione quello che ci interessa estrarre, vale a dire i principi attivi (polifenoli) che possono essere ottenuti in diversi modi.
Infusione: le foglie frantumate sono immerse in acqua bollente e lasciata raffreddare. La concentrazione degli infusi richiede circa 10 parti di foglie per 100 parti di infuso (100 gr di foglie per litro di acqua).
Decozione: le foglie spezzettate grossolanamente sono poste a contatto con l’acqua e portate a ebollizione per un periodo variabile da 2 a 10 minuti. La differenza con l’infusione è la maggior durata del contatto fra foglie e acqua bollente. La concentrazione dei decotti richiede solitamente 5 parti di foglie per ottenere 100 parti di decotto.
Ultrasuoni: il loro impiego per l’estrazione di principi attivi dalle piante officinali dà risultati molto interessanti perché aumentano lo scambio di sostanze tra l’interno della cellula e il solvente, amplificando il rilascio di sostanze intracellulari, effetti questi che si traducono in un’elevata resa.
Dato che il fine di questo articolo non è trasformare gli olivicoltori in chimici o provetti erboristi, ma semplicemente quello di far comprendere come si possa ottenere da uno scarto di lavorazione un guadagno complementare, diamo ora un sintetico sguardo al resoconto economico. Il formato di vendita più comune è la bottiglia da un litro, il cui prezzo al pubblico può variare da € 20,00 a € 30,00 euro a seconda della confezione, della provenienza e dei certificati più o meno presenti. Il suo costo di produzione si aggira intorno a € 3,00, considerando bottiglia, aromi, conservanti ed etichettatura.
L’esempio economico che vi ho appena fatto si riferisce al processo più semplice e per nulla oneroso da percorrere per la realizzazione di questo tipo di integratore alimentare: i componenti come abbiamo visto sono foglie di olivo e acqua nelle proporzioni indicate (che ricordo si riferiscono al prodotto fresco); l’estrazione può avvenire in forma di infusione, la meno impegnativa ed onerosa. Una volta terminato il processo e filtrato l’infuso per rimuovere ogni traccia di foglia, si aggiunge un po’ di succo di limone o acido citrico o potassio sorbato come conservante, uno po’ di zucchero o meglio ancora di fruttosio e se volete aromi naturali, per cercare un sapore che più si avvicina alle richieste dei vostri clienti.
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