Nella scorsa settimana, dai controlli eseguiti sui punti di monitoraggio, sono state rilevate catture di adulti superiori ai 30 individui: ciò denota che la mosca, sia come adulto sia come pupa, ha superato l’inverno senza subire mortalità importanti. L’inverno, d’altra parte, ha avuto temperature più elevate del normale e la mosca delle olive, come noto, trascorre tale periodo – sia come adulto e sia, principalmente, come pupa – nel terreno, infossandosi a una profondità variabile dai 3 ai 10 cm. Durante questo periodo, lo sviluppo della pupa è condizionato anche da minimi innalzamenti di temperatura e, non appena raggiungono i 9-11°C, l’insetto riesce a riprendere e completare il proprio sviluppo, così da raggiungere lo stato adulto e sfarfallare.
In questo periodo – e nell’attesa dell’inizio di ovideposizioni sulle nuove olive, generalmente a metà luglio – gli adulti di mosca transitano dagli oliveti ai territori contermini, alla ricerca di essudati zuccherini e sostanze proteiche, come melate e prodotti organici in decomposizione, alimenti necessari per il proprio mantenimento e la maturazione delle gonadi, rimanendo in una fase di scarsa attività, definito come “periodo bianco”.
Le bagnature fogliari mattutine e la disponibilità d’acqua nell’ambiente favoriscono la presenza della mosca, la cui attività di volo e di ricerca di cibo si mantiene con temperature intorno ai 15-17 °C, situazioni peraltro presenti nei nostri territori olivicoli in questo periodo.
È così possibile pensare che, tra le principali cause che influenzeranno sia la numerosità degli individui di mosca dell’olivo e sia le infestazioni nel mese di luglio, che faranno nascere la prima generazione estiva 2023, vi potranno essere queste concause accennate. E’ bene dunque valutare cosa abbiamo a disposizione per questo 2023 contro la mosca dell’olivo.
Trappole a cattura massale – Già con il mese di aprile, considerato il carico attuale di catture, è possibile posizionare trappole a lunga durata, superiori ai 180 giorni: 15 trappole per 1.000 m2 , vale a dire 150 per ettaro o circa 1 trappola ogni 2-3 olivi adulti. Dopo la fioritura e prima che le piccole drupe divengano sensibili agli attacchi di mosca, è possibile utilizzare ancora trappole a lunga durata o le tradizionali trappole, con classico sacchetto con attrattivi alimentari e feromone.
Affinché l’utilizzo delle trappole sia efficace per la cattura massale di mosche, è importante che il loro posizionamento sia omogeneo, continuo e il territorio d’utilizzo sia il più ampio possibile. Le trappole a cattura massale si sfruttano al meglio quando sono esposte principalmente lungo i confini con le strade, con spazi aperti, a fianco di confinanti che non applicano questi dispositivi, e dove storicamente è più elevato il rischio di mosca olearia.
Le trappole vanno esposte a circa 2 metri da terra o più, nell’ombra della parte soleggiata della chioma, togliendo quei rametti che impediscono l’accesso delle mosche alla trappola.
Esche alimentari moschicide – Le esche alimentari moschicide sono prodotti fitosanitari costituiti da sostanze che attirano le mosche, a cui si è aggiunta una molecola insetticida. Sono facilmente dilavabili, quindi, a ogni pioggia superiore ai 10 mm è necessario ripetere il trattamento, con il vantaggio che, ad ogni ripetizione, tornano pienamente efficienti. Se utilizzate con razionalità le esche alimentari insetticide svolgono un’efficace azione di contrasto.
Le principali marche di esche moschicide contengono dosi ridotte di Spinosad, una sostanza attiva ottenuta dalla fermentazione attivata da un batterio del suolo che è mescolata ad un’esca specifica attrattiva dei ditteri. L’attività adulticida si esplica per ingestione e contatto.
Va utilizzato alla dose di 1-1,2 litro/ha diluito in 4 litri/ha di acqua. Concentrazioni più elevate possono favorire la presenza di fumaggini. Vanno spruzzati 30 ml di liquido diluito, a piante alterne, su un ramo del lato sud della pianta. La distribuzione va eseguita con spruzzino o pompa a spalla; nell’anno sono possibili otto ripetizioni, circa ogni 15 giorni circa in funzione della piovosità; l’inizio delle applicazioni deve avvenire seguendo i risultati dei monitoraggi. Il tempo di carenza è di 7 giorni. È buona norma, dopo vari anni che si utilizzano trappole a base di deltametrina, alternare con uso di Spinosad per cambiare il tipo di insetticida adulticida. Questi prodotti sono consentiti in agricoltura biologica.
Proteine idrolizzate – I prodotti contenenti proteine idrolizzate sono pure utilizzati come esche: vanno diluiti in acqua, alla dose di 10 ml/litro, e all’esca va aggiunto un insetticida a base di deltametrina, alla dose di 0,7 ml/litro. La miscela di proteine idrolizzate e insetticida va irrorata, con spruzzino o pompa a spalla, in ragione di 300 ml di liquido diluito per pianta, iniziando dal lato sud, per poi girare nelle successive applicazioni verso ovest.
Per ogni singolo olivo vanno eseguite massimo tre applicazioni all’anno distanziate di 20-30 giorni circa, in funzione della piovosità. Per avere un effetto più prolungato e minore incidenza delle piogge dilavanti, è possibile spruzzare l’esca a olivi alterni o a filari alterni ogni 10-15 giorni circa alternando anche la data di distribuzione. In ogni caso ogni olivo non deve ricevere il trattamento più di tre volte nell’anno.
Si consiglia, per quando esposto, di segnare i gruppi di olivi o di filari con dei nastri così da essere facilmente identificati. Questo tipo di esche non è ammesso in agricoltura biologica.
Polveri di roccia – Le polveri di roccia si inseriscono nella strategia di difesa contro la mosca dell’olivo per la loro attività di repellenza all’ovideposizione; tra questi troviamo la bentonite, il caolino, la zeolite, la calce; si sciolgono facilmente in acqua, ma vanno evitati dei depositi nell’atomizzatore perché potrebbero ostruire i filtri. Per questo motivo la sospensione va mantenuta continuamente mescolata per tutto il periodo del trattamento.
Questi prodotti, quando sono distribuiti sulle piante d’olivo, fanno sì che le chiome assumano una colorazione bianca. Sono facilmente dilavabili con una pioggia di 20 mm, per questo motivo l’aggiunta di un adesivante, come il silicato di potassio, ne conferisce più persistenza. La sequenza degli interventi va attuata con una prima aspersione di prodotto con dosi ad ettaro come da etichetta, per proseguire, nei trattamenti successivi, con un dosaggio minori.
L’impiego delle polveri di roccia offrono vantaggi non solo come antideponenti, ma svolgono pure azione di protezione alle chiome delle piante e alle olive da colpi di calore e scottature, migliorando l’epotraspirazione fogliare.
Utile è ricordare che a questi prodotti è possibile aggiungere per un’azione combinata anche prodotti rameici.
Tannini e sostanze corroboranti – I tannini, un esempio ne è il “distillato di legno”, sono molecole sintetizzate dalle piante stesse e sono dotate di attività antiossidante, con funzione protettiva e rinforzante delle cellule, svolgono pure la finzione di metabolismo cellulare e fitormonale, entrano nelle azioni di contrasto alla mosca dell’olivo come antideponenti.
Insetticidi adulticidi e ovo-larvicidi – Questi insetticidi sono utilizzabili nei momenti in cui la presenza di adulti, uova e larve di mosca raggiungono livelli in cui è necessario un immediato potere abbattente della loro popolazione.
I formulati principali sono a base di:
1) Acetamiprid: un principio attivo appartenente alla categoria chimica dei Cloropiridinil neonicotidoidi, sostanza attiva caratterizzata da una attività citotropica-translaminare, il che significa che protegge entrambi i lati della superficie fogliare trattata, con azione molto rapida. Dopo soli 30 minuti, infatti, l’insetto colpito muore. L’Acetamiprid è attivo sugli adulti e agisce su uova e larve di prima età, meno su quelle di seconda e terza età.
2) Flupyradifurone: un insetticida appartenente alla famiglia chimica butenolidi con un meccanismo d’azione simile ai neonicotinoidi. Agisce per contatto e ingestione sia su forme adulte che giovanili, uova e larve, è assorbito dalla vegetazione, traslocato per via sistemica e redistribuito su tutta la vegetazione per via translaminare.
3) Deltametrina: è un insetticida piretroide, attiva nei confronti degli adulti, agisce soprattutto per contatto e secondariamente per ingestione, ha un buon potere abbattente ed è fotostabile, è usata come prodotto di copertura; ad oggi, non è incluso in diversi disciplinari di produzione integrata regionali.
Il rame come antideponente – Nella lotta contro la Mosca delle olive si usano di prodotti ad azione battericida o batteriostatica come il rame, il quale non ha efficacia diretta contro l’adulto o le larve di Mosca delle olive, però agisce da battericida contro i batteri epifiti dell’olivo, ossia presenti sopra le foglie e i rami, che sono un alimento per la Mosca adulta e presenza necessaria nei processi digestivi delle giovani larve. Il trattamento rameico è dato quindi per limitare l’ovideposizione, rallentare la maturazione delle uova e produrre una certa mortalità a carico degli stadi larvali più giovani e un effetto repellente a ovideporre.
Beauveria bassiana – Va ricordata anche la Beauveria bassiana, fungo entomopatogeno utilizzato nella difesa ecosostenibile delle piante da svariati insetti fitofagi: svolge un’azione preventiva e non rappresenta alcun rischio per le api. Agisce per contatto e, affinché venga esplicata la sua azione, le spore devono aderire sulla superficie dell’ospite in modo che possano avviarsi i processi biochimici di penetrazione con la produzione di enzimi che provocano la morte dell’insetto. Ha pure azione di repellenza alla ovideposizione.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Oòlivicoli