Pellet dalla potatura di olivi, nuova opportunità economica

Studi convergono sulla sostenibilità, l'esperienza della Metalmecc
Le Aziende informano
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Ci sono buoni motivi per parlare di potatura degli olivi anche in questo periodo in cui la campagna olearia è in pieno svolgimento. Innanzitutto, per sgombrare il campo da un equivoco: raccolta delle olive e potatura non vanno per niente d’accordo. Dunque, mai farle insieme. C’è un tempo per raccogliere, ed è quello autunnale, e c’è un tempo per potare, ed è quello invernale. Bene invece che a raccogliere ed a potare siano le stesse persone – come ama ripetere il maestro di potatura Giorgio Pannelli – perché così hanno ben chiari l’andamento vegetativo e quello produttivo dell’oliveto.

Ma c’è forse un motivo più importante da non sottovalutare. È questo il periodo per pensare a come rendere produttiva anche la potatura e a valutare le migliori azioni per raggiungere tale risultato. Il tutto partendo dalla nuova Pac che, con il 2024, entra decisamente nel vivo. In particolare, l’eco-schema 3, dedicato alla salvaguardia degli olivi di valore paesaggistico, garantisce un contributo pari a 220 euro ad ettaro (con una maggiorazione del 20% per le zone vulnerabili nitrati e per le zone Natura 2000) a chi si impegna ad effettuare una potatura almeno biennale e a non bruciare le potature. E proprio il riutilizzo degli scarti di potatura può consentire di aggiungere ai contributi previsti dall’eco-schema 3, anche un ulteriore valore economico.

Un recente studio del CREA – Centro di Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, proprio con l’obiettivo della produzione di pellet da residui di potatura, ha preso in esame la biomassa residuale fresca ottenuta dalla potatura degli oliveti su un ettaro, scegliendo 30 piante a campione dalla quale sono stati prelevati, in maniera casuale, 10 rami per un totale di 300 necessari per la caratterizzazione. Sono stati esaminati, tra gli altri, contenuto idrico, massa volumica, dimensioni, contenuto di ceneri, potere calorifero.  Innanzitutto è stata stimata la quantità media di biomassa con una potatura biennale, risultata pari a 2,36 tonnellate ad ettaro anno (con 100 piante, disposte 10 x10). Poi è stata misurata l’umidità, passata dal 27% di aprile quando è stata effettuata la potatura all’11,45% a distanza di un mese e dopo esposizione del materiale al sole per 24 ore. Percentuale scesa sotto il 10%  (e dunque nel rispetto dei limiti di legge) con la pellettizzazione della biomassa raffinata sottoposta a forti pressioni con un evidente aumento della temperatura: procedimento questo che favorisce la coesione delle particelle, dovute alla parziale fusione della lignina. Dalle analisi condotte è risultato che il diametro era poco superiore ai 6 mm e la lunghezza del pellet era di 16,66 mm, anche in questo caso rispondenti alle normative vigenti. Positivo anche il potere calorifero, parametro più importante da considerare per caratterizzare una sostanza come combustibile (16,83 MJ/kg, superiore alla soglia minima di 16,5 MJ/Kg). Leggermente superiore la percentuale di ceneri registrate (2,54% contro un valore consentit massimo del 2%), ma problema superabile considerando la possibilità di miscelare, in percentuali variabili, le potature di olivi con legno di altre specie arboree. I risultati hanno insomma confermato buoni contenuti su tutti i fronti, nel sostanziale rispetto dei requisiti della normativa vigente, con la conclusione che “sembrerebbe possibile produrre pellet di discreta qualità utilizzando come materiale di partenza biomassa residuale”.

“Interessante opportunità” ci confermano dalla Metalmecc, azienda con 25 anni di esperienza nello studio di soluzioni per valorizzare gli scarti di alberature, attraverso la progettazione e la realizzazione di pellettatrici con caratteristiche particolari. “Noi ad esempio – ci viene spiegato – abbiamo progettato e sviluppato una particolare trafila adatta a pellettizzare il cippato delle potature, perfettamente utilizzabile nell’oliveto, con un processo particolarmente apprezzato nelle piccole e medie aziende in ambito agricolo e forestale”.

In particolare, ci viene riferito, le pellettatrici progettate, a differenza di quelle per uso domestico o piccole produzioni, presentano alcune caratteristiche uniche ed originali. “Un esempio – dicono dalla Metalmecc  – è il sistema di raffreddamento in trafila e depulviscolazione che mantiene basse le temperature durante la lavorazione. Questo consente di ottenere un pellet dalle potature di olivo di alta qualità non solo per uso come combustibile di camini, stufe o caldaie, ma anche come pellet da fertilizzante in sostituzione della trinciatura, consentendo così un assorbimento più uniforme e mirato nel terreno, con facilità di spargimento e stoccaggio”.

Entrando più nel dettaglio di come opera un’azienda in questo settore, scopriamo che la Metalmecc non si limita a progettare macchine specifiche per la gestione delle potature, ma offre anche molti servizi aggiuntivi per una piena soddisfazione dell’operatore agricolo. Ad esempio, vi è la possibilità, da parte di un cliente, di effettuare prove con il proprio materiale prima dell’acquisto, con tanto di documentazione filmata e campioni di ritorno, così da aiutarlo nella valutazione economica. Il corso formativo proposto con l’acquisto della pellettatrice è poi il fiore all’occhiello dell’azienda: il cliente viene istruito non solo nell’uso e nella manutenzione del macchinario, ma anche nella gestione del proprio materiale e viene seguito nelle prime fasi di pellettizzazione.

Essendo poi la pellettatrice interamente costruita in tutte le parti meccaniche presso le officine aziendali, anche gli eventuali ricambi negli anni non sono più un problema. Dieci i modelli proposti, sia in 230v che in 400v, con i relativi accessori, per adattarsi ad ogni esigenza delle aziende agricole.

Anche la possibilità del noleggio operativo a riscatto finale, con canoni mensili completamente deducibili ai fini fiscali, è molto apprezzata per dare un beneficio immediato all’uso della pellettatrice senza gravare sulla liquidità dell’impresa agricola (pratica gestita direttamente dagli uffici Metalmecc senza costi aggiuntivi).

Cliccando qui è possibile ottenere tutte le informazioni sull’azienda e sui prodotti.

Tags: in evidenza, Metalmecc., Pellettatrici, scarti di potatura

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