Si è svolto presso le aziende partner Agrocalabria Srl e Industria Pellets di Brescia Gavino un importante incontro divulgativo del progetto di ricerca “ValSan”, finanziato nell’ambito del PSR Calabria – Misura 16, Intervento 16.02.01. L’evento ha visto la partecipazione di ricercatori, tecnologi, aziende agricole e rappresentanti del settore zootecnico calabrese.
Il progetto “ValSan” mira a valorizzare l’allevamento dei vitelloni Podolici attraverso l’uso di sottoprodotti agroalimentari locali nella dieta, in particolare sansa vergine di olive e semi di lino estrusi, al fine di migliorare la qualità della carne e aumentarne la sostenibilità e la tracciabilità.
La giornata si è aperta con attività informative e dimostrative presso le aziende partner. A coordinare gli interventi è stato il responsabile scientifico del progetto, Pasquale Caparra, Docente del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Nel pomeriggio, ha avuto luogo il webinar-seminario scientifico, con due relazioni principali:
Giulia Francesca Cifuni, Tecnologo presso il CREA-ZA (Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), sede di Bella Muro (PZ), ha illustrato gli effetti dell’integrazione alimentare sul profilo aromatico delle sostanze volatili della carne cotta.
Pasquale Caparra ha invece approfondito gli effetti sulle performance produttive, sulla qualità della carcassa e sull’ossidazione dei lipidi intramuscolari, evidenziando un miglioramento della stabilità ossidativa e delle caratteristiche nutrizionali della carne grazie all’impiego dei nuovi ingredienti nella dieta.
Nel corso della presentazione sono stati condivisi i risultati di uno studio sperimentale condotto su 36 bovini Podolici, suddivisi in quattro gruppi alimentari:
Controllo – alimentazione convenzionale
Sansa – con il 30% di sansa di olive (la quale è stata fatta asciugare all’aria in delle serre tunnel in modo da non compromettere la stabilità dei polifenoli in essa contenuti)
Lino – con il 15% di semi di lino
Sansa + Lino – con il 20% di sansa e il 10% di lino (OCEL)
L’analisi ha dimostrato che i gruppi alimentati con sansa e lino presentavano valori significativamente inferiori di MDA (malonilaldeide), un indicatore di ossidazione lipidica, dopo 10 giorni di conservazione a 4°C. Il gruppo OCEL (con sansa e lino combinati) ha mostrato la maggiore resistenza all’ossidazione.
L’integrazione alimentare con sansa di oliva e semi di lino ha avuto un effetto positivo:
– sul profilo aromatico della carne cotta;
– sulla stabilità ossidativa durante la conservazione;
– sulla tracciabilità molecolare della filiera.
Questi risultati rappresentano un passo avanti verso la valorizzazione della carne Podolica e la promozione di pratiche zootecniche sostenibili, aumentando il valore commerciale delle produzioni locali e la fiducia del consumatore. ll progetto ValSan ha evidenziato in maniera concreta i molteplici vantaggi derivanti dal riutilizzo sostenibile dei co-prodotti agro-industriali, come la sansa vergine di oliva e i semi di lino estrusi, nel settore zootecnico. Questi sottoprodotti, spesso considerati scarti, si sono rivelati risorse preziose in grado di migliorare la qualità nutrizionale e sensoriale degli alimenti di origine animale.
In particolare, l’integrazione nella dieta dei vitelloni Podolici ha portato a un arricchimento del profilo aromatico della carne cotta, una maggiore stabilità ossidativa durante la conservazione e un potenziale riconoscimento di molecole tracciabili, utili per garantire la qualità e l’origine del prodotto.
Questo approccio rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, dove ciò che è scarto per un comparto produttivo diventa input funzionale per un altro, contribuendo così alla sostenibilità ambientale, economica e nutrizionale della filiera agroalimentare.
Il progetto ValSan conferma quindi l’importanza della ricerca applicata per trasformare i sottoprodotti in ingredienti strategici per la salute umana e animale, con la possibilità di ottenere alimenti funzionali che rispondano alle esigenze di un mercato sempre più attento al benessere, alla qualità e alla sostenibilità.