Potrà sviluppare investimenti complessivi per 50 milioni di euro il progetto di filiera olivicola che sarà presentato venerdì prossimo a Canosa di Puglia, con soggetto proponente Aproli (OP – Organizzazione di produttori agricoli riconosciuta, con 1.300 soci e 6 mila ettari di oliveti tra le province di Bari e della Bat) in collaborazione con Aifo (Associazione italiana frantoi oleari).
Un progetto di filiera – con il supporto scientifico del Crea e dell’Università Cattolica – che farà della sostenibilità il suo punto centrale, attraverso la certificazione di sostenibilità ISCC Plus, uno degli standard più ricercati dalla grande distribuzione. Il rispetto delle procedure sarà garantito dall’ente certificatore CSQA e riguarderà tutte le aziende del settore primario e dell’agroindustria che vorranno essere coinvolte. Il progetto concorrerà al bando delle filiere agroalimentari del Pnrr che, come noto, ha un budget complessivo di 1,5 miliardi (da 4 a 50 milioni il finanziamento per ciascun progetto). Il contributo pubblico varia dal 40 al 50% per le spese che le imprese coinvolte in ciascun progetto effettueranno, a partire da un investimento minimo di 100 mila euro per gli intervenni connessi alla produzione primaria e di 400 mila euro per quelli legati alla trasformazione e commercializzazione. Per i primi sono sostenuti gli investimenti per realizzare nuovi oliveti, per costruire o ammodernare edifici rurali, per acquistare macchinari, per impianti irrigui o energetici. Per le aziende agroindustriali il contributo riguarda a tutto campo strutture, impianti, macchinari e attrezzature.
L’obiettivo finale sarà quello di ottenere un bollino di olio sostenibile che Aproli e Aifo promuoveranno nell’ambito delle disponibilità che lo stesso Pnrr prevede per la promozione, con un contributo del 100% delle spese.
“Attraverso questa iniziativa – ha sottolineato il direttore di Aproli, Carmen Loverde (nella foto) – vogliamo avviare un percorso di investimenti compatibili con una sostenibilità a 360 gradi, dunque non solo ambientale, ma anche etica e sociale. Un esempio concreto: la corretta busta paga dell’operaio che lavora in campo per le aziende agricole”.
“È un progetto che si differenzia proprio per la sostenibilità – ha aggiunto il presidente di Aifo, Elia Pellegrino (nella foto) – che vede frantoi di ben 7 regioni già coinvolti e che ambisce ad un altro ambizioso obiettivo: ottenere la certificazione con uno standard del CSQA che possa rappresentare anche in futuro un modello di riferimento specifico per l’olio”.
Pronto a decollare il progetto di filiera olivicola Aproli-Aifo
Parola d'ordine: sostenibilità. Fino a 50 milioni di investimenti
Economia
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