Immagina un casolare in pietra immerso nelle verdi colline toscane, lunghe passeggiate al tramonto fra lussureggianti filari di vigna, una visita alla cantina vicina con degustazione di vini seguito da una tipica cena con prodotti freschi e stagionali. I presupposti per una pausa rigenerante dai frenetici ritmi della routine quotidiana ci sono tutti. In questo articolo parleremo di enoturismo e di oleoturismo.
Cosa è l’enoturismo?
Quello di enoturismo è un concetto ormai consolidato e ampiamente diffuso anche oltre i confini italiani.
Già negli anni novanta, complici il flusso di stranieri che da sempre ha apprezzato le bellezze non solo culturali ma anche naturali del nostro paese (oltre al ritmo lento caratteristico soprattutto dei borghi e delle campagne), abbinato alla lungimiranza dei produttori di vino, si è iniziato a parlare di un concetto di accoglienza dedicata non solo al benessere dell’alloggio, ma che coinvolgesse anche le attività che ruotano intorno al vino e alla vigna. Da questo connubio sono nate tante realtà pronte ad offrire alloggi di charme, combinati con esperienze quali vendemmia turistica, degustazioni di vini, cene o aperitivi in vigna (per fare solo degli esempi), ciò che appunto viene definito come enoturismo. Ovvero la combinazione di attività turistiche legate a quelle di tipo enologiche, che oggi trovano molto riscontro positivo sia fra i turisti stranieri, ma anche fra quelli nazionali. Tanto che nel tempo questo tipo di ricezione è andato diffondendosi sempre più sia geograficamente, che anche in termini di offerta.
E l’oleoturismo?
Oltre all’enoturismo si sta diffondendo anche un altro tipo di turismo legato al mondo dell’olio: l’oleoturismo. In questo caso, come è facile immaginare, le attività sono collegate al mondo dell’olio, pertanto si può passare da una visita in frantoio, ad una degustazione, fino ad una merenda in oliveto. Le possibilità sono molte, tuttavia ad oggi l’espansione di questo tipo di esperienza non ha ancora raggiunto gli stessi livelli di quelle legate al comparto vinicolo. Eppure, soprattutto in alcune aree della penisola, si presterebbe molto bene. Basti pensare ai territori della Puglia caratterizzati dalla presenza delle masserie, ovvero tipiche dimore rurali circondate da ulivi o altre piante, una volta abitazioni degli agricoltori (e talvolta dei proprietari terrieri), che qui si dedicavano alle produzioni agricole e agli allevamenti. Questi edifici oggi sono stati riconvertiti a dimore di charme, con tutti gli agi e talvolta i lussi dell’era moderna, dove è possibile rilassarsi grazie alla quiete della campagna e ai servizi offerti dagli ospiti, ma anche praticare attività quali quelle della preparazione della pasta fresca ad esempio, per poi arrivare alle degustazioni di prodotti tipici, fra cui l’olio, o altre attività ed esperienze ad esso connesse. Pertanto ben si prestano all’idea di oleoturismo. Quello che manca però ancora è forse una forte cultura legata all’olio, non solo strumento di condimento, ma anche prodotto dalle tante proprietà per il benessere del nostro organismo, che può essere impiegato quindi sia in cucina, sia nella cosmetica, sia nella cura della persona in generale. Questo non vuol dire che non si conoscano i benefici che si possono trarne dell’utilizzo, ma forse ancora questa cosa non si è radicata talmente tanto prepotentemente, da essere in grado di divulgarla anche oltre i nostri confini.
Cosa può apportare una realtà come Quinti?
La nostra idea è quella di costruire macchine semplici nell’utilizzo, compatte e facilmente spostabili e ispezionabili, ma anche esteticamente belle e ben rifinite. Questo perché crediamo che il lavoro che sono in grado di fare sia bello da vedere e pertanto non debbano essere nascoste. Pertanto un po’ come le cucine a vista dei ristoranti, la nostra macchina può essere installata anche in ambienti dedicati alla produzione e allo stesso tempo alla degustazione, proprio in linea con l’idea del turismo legato al vino o all’olio.
Riassumendo
In questo articolo abbiamo visto che esiste un turismo che a differenza di quello classico, abbina la scoperta di luoghi ed usanze alla scoperta di prodotti tipici di un particolare territorio come il vino o l’olio. Permettendo di far apprezzare a chi lo sceglie, non solo le bellezze naturalistiche dei luoghi in cui è praticato, ma anche i prodotti che da queste terre si possono ottenere.
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