Droni e robot che raccolgono le olive: futuro o fantascienza?

Due progetti italiani, tradotti in prototipi, hanno fornito risultati interessanti nelle loro sperimentazioni sulla raccolta delle olive, abbattendo costi, tempi e risolvendo anche il problema della carenza di manodopera Ma...
Economia
Views: 744

In questi ultimi anni abbiamo dato conto di tante sperimentazioni effettuate per l’uso di tecnologie innovative in olivicoltura. Molte sono state indirizzate per la distribuzione di prodotti fitosanitari, in particolare per contrastare la mosca dell’olivo, ma anche per verificare lo stato di salute delle piante, individuare stress idrici o carenze nutrizionali. Esempi virtuosi, legati all’uso dei droni, registrati in Calabria, in Liguria, in Lombardia, in Veneto, ma anche in Spagna

Ma due sperimentazioni, su tutte, avevano ricevuto la maggiore attenzione da parte dei lettori. Entrambe dedicate alla raccolta delle olive. Tema particolarmente caldo in questi giorni, specie per la difficoltà a trovare manodopera.

Il drone della start up OlivAir

Nel 2022 era stato selezionato tra i 100 progetti di ricerca per il Prototypes for Humanity di Dubai (la piattaforma-vetrina internazionale dedicata alle soluzioni più innovative). Parliamo del progetto di OlivAir, una start up impegnata nella creazione di un drone elettrico di grandi dimensioni, che rivoluzionava la raccolta delle olive, facendole cadere grazie al vento prodotto dalle eliche.

A capo di OlivAir è la giovane calabrese Diana Zagarella, che ha creato la start up insieme ad un team di coetanei. Ci aveva raccontato che la sua famiglia detiene da generazioni un oliveto in Calabria e che l’arrivo dei venti forti è sempre stato considerato un allarme che spingeva a procedere rapidamente alla raccolta, per evitare di perdere le olive. E così si era domandata se il problema fosse… la soluzione. Insomma se il produttore potesse controllare il vento. Gli studi di ingegneria aeronautica l’hanno portata ad immaginare con il suo team un grande drone come un potente generatore mobile di vento. Positive le prime sperimentazioni con un prototipo che hanno permesso di definirne le caratteristiche tecniche (un quadricottero con un diametro di 2,5 metri, che permette di provocare la giusta vibrazione sui rami semplicemente volandoci sopra ed attorno ), idea peraltro brevettata. Con notevoli vantaggi che ci erano stati così evidenziati:

  • l’efficienza della raccolta: diminuisce la quantità di olive che restano sulla pianta rispetto alla normale raccolta; è possibile intervenire su terreni ad oggi impraticabili, per pendenza o per morfologia; aumenta la qualità complessiva del raccolto poiché calibrando il vento e modificando la distanza del drone dagli olivi; si permette di far staccare solo le olive al grado di maturazione richiesto. Inoltre, riducendo drasticamente il tempo totale di raccolta, le proprietà organolettiche dell’ultima drupa caduta in terra saranno approssimativamente uguali a quelle della prima: sarà insomma possibile avere un raccolto maturo al punto giusto e omogeneo;
  • tempi e costi: è stato stimato che il drone garantisce un tempo tre volte più veloce rispetto a quello impiegato da trattori con scuotitori meccanici, con sensibile riduzione sui costi di manodopera, per un incremento dei ricavi che può arrivare fino al 40%; senza contare la riduzione dell’impatto ambientale (niente benzina per i macchinari, niente lesioni agli olivi).

Robolio, il robot che raccoglie 24 ore su 24

Lo scorso anno aveva attirato grande attenzione “Robolio” un robot completamente autonomo capace di lavorare senza sosta 24 ore su 24, progettato e realizzato grazie alla collaborazione tra due imprese olivicole, un centro di ricerca e sviluppo di Pontedera e la Coldiretti Toscana. Obiettivo: automatizzare e rendere più sostenibile economicamente il processo di raccolta delle olive soprattutto nelle aree più svantaggiate e con declivi impegnativi che ne scoraggiano l’abbandono. “Robolio” è costituito da un piccolo escavatore nel cui braccio meccanico viene agganciato uno scuotitore e di un ombrello posto sotto la pianta, componenti che sono integrati attraverso software, tool, telecamere, sensori che permettono, questo l’obiettivo, di automatizzare il tutto e ridurre costi e tempi di raccolta, senza danneggiare i frutti.

Insomma, niente di nuovo sotto il profilo degli elementi utilizzati (escavatore con braccio, scuotitore e ombrello sono già sul mercato), ma l’intuizione di integrarli ed automatizzarli è senz’altro geniale. Arricchita poi dalla mappatura digitale dell’oliveto, realizzata con camere e telerilevamento rielaborate dall’intelligenza artificiale, così da permettere al robot di identificare le caratteristiche delle piante per operare con efficacia.

Due progetti, quello del drone e quello del robot, certamente interessanti, ma per ora rimasti come prototipi. Nel primo caso si inseriscono le problematiche legate all’investimento per produrre droni di così ampie dimensioni, oltre ad una normativa complessa  sull’utilizzo di tale apparecchiatura aerea. Nel secondo caso, immaginiamo che le difficoltà siano legate non tanto ad automatizzare il processo, quanto piuttosto a “personalizzarlo” tenendo conto delle caratteristiche dei diversi oliveti.

Di certo, restano due sfide che possono anticipare un futuro dove quello della manodopera resta un problema oggettivo, così come evidente è la necessità di abbattere costi e tempi legati alla raccolta. Sfide che ad oggi appaiono fantascienza, ma che un domani potrebbero davvero rappresentare una vera evoluzione in olivicoltura.

Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!

Tags: Drone, in evidenza, Olive, robot

Potrebbe piacerti anche

Centro-nord, olive quasi già finite. Arrivano i camion dalla Puglia: ecco i prezzi
Xylella e steroli Coratina, Sicolo sollecita il COI

Author

Potresti leggere