La Margaronia, o Tignola dell’olivo (Palpita unionalis), è definita un “lepidottero emergente” a causa dell’aumento significativo del suo impatto sull’olivicoltura negli ultimi anni. Questo cambiamento è attribuibile a una combinazione di fattori ambientali e agronomici.
I cambiamenti climatici, come inverni più miti e estati più calde, hanno favorito la proliferazione del lepidottero, ampliando il suo raggio d’azione in regioni precedentemente meno colpite. Inoltre, la progressiva scomparsa di alcuni insetticidi organofosfati ha limitato il controllo chimico diretto, aprendo spazi per una maggiore presenza di questo parassita.
È importante notare che l’emergenza della Margaronia non è uniforme in tutte le aree olivicole, ma varia in base a fattori locali come il clima, le pratiche agronomiche e la presenza di entomofauna utile.
Ad esempio, regioni con temperature più elevate e una gestione agricola meno attenta alla diversità biologica mostrano infestazioni più significative, mentre aree con una maggiore presenza di nemici naturali, come i Braconidi e i Tachinidi, registrano un impatto più contenuto.
I Tachinidi sono dei ditteri, piccole mosche, che depositano le uova sulla superficie del corpo della larva o dell’insetto adulto di Margaronia. Quando le uova si schiudono, le larve appena nate penetrano nel corpo dell’ospite per nutrirsi dei suoi tessuti dall’interno, agendo come endoparassitoidi.
I Braconidi, invece, sono imenotteri, simili alle vespe, depongono le loro uova direttamente all’interno delle larve di altri insetti, come quelle della Margaronia. Una volta che le uova si schiudono, le larve dei Braconidi iniziano a svilupparsi all’interno dell’ospite, nutrendosi dei suoi tessuti, e portandolo spesso alla morte.
Danni all’olivo
La Margaronia causa danni significativi agli olivi, colpendo due aspetti cruciali dello sviluppo della pianta: i germogli e le olive. Le larve si nutrono delle foglie dei giovani germogli apicali, compromettendo la crescita e la vitalità dei rametti. Questo danneggiamento ha ripercussioni dirette sul raccolto dell’anno successivo, poiché l’olivo produce frutti solo sui rami di un anno. La perdita dei germogli riduce la capacità produttiva della pianta, con un impatto negativo sia sulla quantità sia sulla qualità del raccolto futuro.
Le larve attaccano anche le olive in fase di accrescimento, rosicchiando la polpa fino al nocciolo. Questo non solo ostacola lo sviluppo del frutto, ma espone i tessuti danneggiati all’ossidazione e alla colonizzazione da parte di funghi e batteri. Questi fenomeni degradano la qualità delle drupe, influenzando negativamente la produzione di olio, che presenta livelli elevati di perossidi e acidità. Il risultato è un olio di qualità inferiore, meno adatto al consumo e con valore commerciale ridotto.
Ciclo di vita
Come si può vedere dalla tabella, la Margaronia segue un ciclo stagionale piuttosto regolare, fortemente influenzato dalle temperature e i danni maggiori si registrano nei mesi estivi.
L.a Margaronia inizia il suo ciclo vitale deponendo le uova tra fine aprile e primi di maggio, sulla pagina inferiore delle foglie, lungo la nervatura centrale. La larva che nasce attraversa sei stadi prima di diventare adulto, modificando anche il colore, da giallastro diventa alla fine verde brillante. La larva si costruisce un rifugio sericei, un bozzolo unendo le foglie apicali di germogli, dove si incrisalida. L’adulto che emerge è subito pronto all’accoppiamento.
Tra aprile e ottobre la Margaronia ha circa 6 mesi disponibili, con tempi sufficienti per completare 3 o 4 generazioni.
Da considerare che la durata del ciclo di sviluppo da uovo ad adulto è più lungo a temperature basse, 17°C, e più rapido a temperature alte, 30°C. Le larve hanno una sopravvivenza ridotta a 30°C, probabilmente a causa dello stress termico, gli adulti, però, sopravvivono meglio a questa temperatura. La temperatura ideale per la massima fecondità, ossia il numero di uova prodotte, è 20°C, indicando una maggiore capacità di generare discendenti.
Monitoraggio
Il monitoraggio della Margaronia si effettua tramite trappole sessuali per la cattura dei maschi adulti, come ad esempio la Bac Trap® della Biogard. La soglia di intervento non è ancora stata definita ufficialmente ma, sulla base dell’esperienza, si consiglia di intervenire quando:
– si rilevano più di 10 adulti per trappola per settimana;
– si trovano oltre 5 larve giovani per pianta, su un campione rappresentativo di 50 piante;
– le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo, come temperature stabili superiori a 16 °C e vegetazione verdeggiante.
Trattamenti e controllo
Per il controllo della Margaronia gli agrofarmaci a disposizione sono dati da Olio minerale e dal Bacillus thuringiensis.
L’Olio minerale è utilizzato come trattamento preventivo, creando una sottile pellicola sulle superfici delle foglie e dei rami, agisce in due modi, o per soffocamento delle uova e delle larve, coprendole e impedendo loro di respirare e quindi di svilupparsi, o ostacolando il movimento delle larve neonate, riducendo la loro capacità di nutrirsi.
L’Olio minerale, ad esempio Agrumin della Diachem, può pure disturbare il comportamento degli adulti, come la deposizione delle uova, rendendo le superfici trattate meno attraenti.
Il Bacillus thuringiensis agisce quando le larve si nutrono di foglie trattate con questo batterio. Una volta introdotto nello stomaco, il batterio rilascia proteine tossiche che danneggiano il sistema digestivo delle larve, portandole all’incapacità di nutrirsi e, infine, alla morte. Il Bacillus thuringiensis è particolarmente efficace nelle prime fasi di sviluppo delle larve, quando queste sono più attive nell’alimentazione e, di conseguenza, più vulnerabili. Un esempio di prodotto commerciale è il Rapax AS®, ceppo EG 2348 della Biogard, da utilizzare alla dose di 1–2 L/ha con volumi d’acqua compresi tra 600 e 1500 L/ha. È consigliabile effettuare i trattamenti durante le ore più fresche della giornata, evitando l’esposizione diretta al sole.
Alcuni insetticidi utilizzati contro la Mosca dell’olivo e la Tignola dell’olivo, esempio Spinosad, Deltametrina, Acetamiprid, possono avere un effetto collaterale contenitivo anche sulla Margaronia.
Conclusioni
Il crescente impatto della Margaronia negli oliveti richiede un aggiornamento delle strategie di difesa, passando da un approccio passivo a uno integrato e preventivo. Monitoraggio costante, trattamenti mirati con prodotti biologici e valorizzazione dell’entomofauna utile rappresentano le chiavi per la gestione sostenibile di questo fitofago, con particolare attenzione alla qualità dell’olio e alla tutela dell’ambiente olivicolo.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli