Preso atto che la campagna olearia nei principali paesi europei produttori (Spagna, Italia, Grecia e Turchia) non sarà migliore dello scorso anno e che i prezzi saranno destinati a salire, la North American Olive Oil Association (NAOOA), l’organismo che rappresenta grossisti e distributori di più della metà dell’olio d’oliva venduto negli Stati Uniti, ha annunciato il lancio di un vasto programma di analisi dell’olio d’oliva più ampio e completo nel paese per garantire ai consumatori la qualità e l’autenticità del prodotto che meritano e per scoraggiare eventuali furbi produttori che potrebbero cercare di trarre vantaggio dalle attuali condizioni di mercato.
Il programma di test inizierà il campionamento all’inizio del 2024, in concomitanza con le prime grandi spedizioni di olio d’oliva dalla nuova campagna, e punta a spiegare anche ai consumatori i motivi per cui l’olio di oliva, ancorché a prezzi più alti, garantisce un valore salutistico maggiore. “L’olio d’oliva – sottolineano i grossisti americani – promuove la salute del cuore e del cervello e protegge da numerose malattie. Inoltre, l’olio d’oliva non fa bene solo a noi, ma anche al pianeta. A differenza di molti altri oli da cucina, l’olio d’oliva è prodotto da una coltura permanente e la produzione globale di olio d’oliva assorbe ogni anno le emissioni di carbonio pari a quelle di una città di 7 milioni di persone.
In questo scenario, per la NOOA sono anche necessari maggiori investimenti nella coltivazione dell’olivo e nella gestione delle acque in tutto il mondo per garantire meglio la stabilità dell’offerta globale di olio d’oliva e soddisfare le tendenze di crescita dei consumi negli Stati Uniti e altrove.
Ad oggi, negli Stati Uniti, la crescita al rialzo dei prezzi del mercato globale dell’olio di oliva non si riflette ancora pienamente sugli scaffali dei negozi a stelle e strisce. Ciò è dovuto al fatto che gli acquisti di olio sono stati conclusi prima che i prezzi iniziassero a salire. Fino a quando i prezzi al dettaglio statunitensi non rifletteranno meglio la realtà del mercato, specifica l’associazione non si è in grado di stimare l’impatto che queste condizioni avranno sulla domanda statunitense.
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