Le buone regole di una corretta potatura su olivi di produzione

Cinque semplici azioni da eseguire per un corretto equilibrio della pianta
AIPO
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Le corrette potature su olivi in produzione tendono a mantenere sulla pianta quelle quantità di foglie che risultano proporzionali alla potenzialità vegetativa e produttiva delle piante. Il volume ottimale delle chiome è legato alla natura e fertilità del terreno e alla disponibilità di acqua nel suolo. Un eccessivo volume di chioma può comportare la riduzione delle dimensioni dei frutti, minore resa in olio delle olive, e può incidere negativamente sulla quantità e regolarità della produzione sia per un più rapido consumo dell’acqua del terreno, dovuto a una maggiore evapotraspirazione della pianta, sia ad una ridotta efficienza nell’illuminazione della chioma fruttificante, il che comporta anche una possibile minore attività fotosintetica.
È così necessario mantenere un corretto equilibrio tra attività vegetativa e produttiva, evitando da un lato di eliminare con la potatura una quantità eccessiva di rami che provocherebbe un notevole rigoglio vegetativo e lo sviluppo degli improduttivi succhioni, dall’altro di lasciare troppa vegetazione sulla pianta, poiché ciò provocherebbe oltre ai fenomeni sopra descritti, dopo alcuni anni, ombreggiamento delle parti interne, scarsa attività vegetativa, produzioni via via decrescenti e sviluppo di parassiti.
La potatura ordinaria di produzione dovrebbe seguire cinque semplice regole:
1) individuare la cima che sarà di prolungamento (soprattutto che si ha la necessità di mantenere controllata l’altezza); la cima è la parte terminale del ramo, cui si attribuisce una funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa;
2) eliminare i rami che fanno da concorrenza al ramo di prolungamento;
3) togliere i succhioni: questi rami si riconoscono perché hanno una direzione verticale, hanno una corteccia leggermente più chiara, si inseriscono nelle parti più grosse dei rami o in corrispondenza di calli di cicatrizzazione di ferite di anni precedenti (in alcuni casi i succhioni possono essere utilizzati per sostituire eventuali branche danneggiate);
4) rimuovere i polloni, cioè i rami assurgenti che nascono dalla base del tronco o dalle radici;
5) togliere i rami spezzati, secchi, malati eventuali monconi.
Da notare: polloni e succhioni andrebbero tolti con la potatura estiva perché tolgono energie alla pianta: in questo caso la pianta non li emetterebbe più sino al successivo anno.
Un’eccessiva presenza di polloni e succhioni denota uno squilibrio della pianta, che potrebbe essere nutritivo, come un eccesso di azoto, o potature energiche.
Relativamente ai rami, vanno eliminati quelli che possono andare in competizione nutriva con la branca principale: vanno osservati i diametri e, se quelli che potrebbe entrare in concorrenza superano i 2/3 della principale, vanno tolti. Vanno altresì asportai i rami non più produttivi, tagliandoli alla base: in questo caso si “schiarisce” un ramo con vegetazione troppo fitta, oppure vanno raccorciati, asportando così il tratto terminale del rametto divenuto troppo lungo.
Tra i rami si possono distinguere quelli di portamento assurgente, con germogli pressoché verticali e sempre vigorosi: in questo caso si deve tagliare il germoglio centrale, che costituisce il naturale prolungamento, per ottenere un assetto più slargato e meno verticale; e quelli di portamento pendulo, con rami tendenzialmente orizzontali, o rivolti verso il basso, e di poco vigore: qui il rametto tende ad allungarsi portandosi fuori dalla chioma ed esaurendosi, dunque in questo caso basterà accorciarlo.
Machioncelli o succhioncelli -Un discorso a parte va fatto per quei germogli che assomigliano ai succhioni, ma sono meno vigorosi e si piegano con facilità, si sviluppano lungo le branche, primarie e secondarie.
Se la parte di ramo dove sono inseriti questi giovani rametti è spoglia, vanno lasciati, proprio per assecondare la caratteristica di “settorialità” della pianta d’olivo.
Questi rametti, inoltre, potrebbero garantire il necessario rinnovo vegetativo delle branchette esaurite, per di più, nel primo anno di vegetazione non sono produttivi, ma potrebbero diventarli quando, con la loro ramificazione, origineranno i rami fruttiferi.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: in evidenza, potatura

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