Per la prima volta le scorte di Toscana ed Umbria messe insieme (71 mila tonnellate) sono superiori a quelle della Puglia (69 mila). Se c’è una curiosità nella nuova puntata del report mensile di Frantoio Italia elaborato dall’Icqrf e riferito a giugno è forse questa. Merito dell’aumento di quasi 2 mila tonnellate di olio lampante nei rifornimenti della Toscana che ha così perfettamente bilanciato le 2 mila tonnellate di extravergine in meno nei propri serbatoi (da 39 mila a 37 mila tonnellate). E merito delle 800 tonnellate tra vergine, lampante, raffinato e olio di sansa che hanno rimpinguato i serbatoi umbri, a fronte di 3.500 tonnellate di extravergine in meno. Nello stesso periodo la principale regione olivicola – la Puglia appunto – ha ridotto di 10 mila tonnellate il proprio extravergine, a cui si sono aggiunti 500 tonnellate di olio vergine e 2 mila tonnellate di olio di oliva raffinato in meno, mentre ha visto aumentare la propria quota di olio di sansa di 1500 tonnellate e di lampante per 900 tonnellate.
A conti fatti, le giacenze oggi in Italia ammontano a 233 mila tonnellate, 22 mila in meno rispetto al mese precedente. Di extravergine italiano ne sono rimaste 76 mila tonnellate (-16% rispetto al mese precedente), di quello comunitario 70 mila (-8%). Nel mese sono calate di 3 mila tonnellate le giacenze di biologico (30 mila contro le 33 mila precedenti) e di 1,5 milioni di litri gli oli certificati Dop e Igp che ammontano ora a 1,3 milioni di litri, il 70% dei quali con marchio Terre di Bari (29,8%), Toscano (14,2%), Sicilia (13%) e Val Mazara (12,8%).
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