L’olio prodotto a settembre fa parte ufficialmente della campagna olearia 2022/2023. Come già anticipato da L’Olivo News, è stato reso noto oggi il parere del Ministero delle Politiche Agricole, a firma del direttore generale Luigi Polizzi, in cui si chiarisce che la “campagna di raccolta” non ha alcun legame con la “campagna di commercializzazione” che fissa come data di inizio il 1° ottobre, trattandosi, si legge nella lettera, “di due definizioni differenti sia nella sostanza che nel fondamento legislativo”.
Pertanto, chiarisce il parere del Mipaaf, “i due periodi temporali che si riferiscono alla campagna di raccolta e alla campagna di commercializzazione non debbono necessariamente coincidere”.
La lettera ha come destinatario l’ICQRF che aveva inviato la richiesta di parere e che a sua volta ha subito diramato la comunicazione alle associazioni e alle organizzazioni di categoria.
Come avevamo anticipato a suo tempo, ecco dunque l’epilogo a lieto fine per una questione burocratica “scatenata” dal Regolamento Ue 2117/2021, articolo 6, lettera f) che stabilisce che la campagna di commercializzazione dell’olio di oliva va “dal 1° ottobre al 30 settembre dell’anno successivo”, impedendo così, per chi molisce già a settembre – come avviene in gran parte della Sicilia – di non poter annoverare la propria produzione di questi giorni nella campagna 2022/2023. Ora, a tale limite temporale non va fatto riferimento per la definizione della “campagna di raccolta” delle olive di cui al Regolamento Ue 29/2012 che prevede che l’indicazione della campagna di raccolta può figurare in etichetta soltanto quando il 100 % del contenuto dell’imballaggio proviene da tale raccolta.
di