Malgrado l’inflazione corra al ritmo del 6% e con essa anche i rincari nel carrello della spesa, per alcuni prodotti come l’olio extravergine di oliva le famiglie italiane continueranno a prediligere l’origine degli alimenti, anche a costo di spendere un po’ di più. Ne è convinta Roberta Ruggeri (nella foto) dell’Ufficio Economico dell’Olio Extravergine d’Oliva Veneto Dop – compagna di viaggio settimanale dei lettori di olivonews con le puntuali rubriche sulle quotazioni di olio di oliva – che ci aiuta a capire come questi incrementi stiano influendo sui comportamenti e sui consumi.
Dott.ssa Ruggeri, che modificazioni di acquisto si stanno verificando nelle famiglie?
“Gli andamenti positivi del settore del largo consumo che si sono avuti nel biennio della piena pandemia hanno subìto una frenata con l’attuale scenario geopolitico. Questo ha portato a un aumento dell’inflazione e un rallentamento della crescita economica. I consumatori come stanno reagendo? Semplicemente stanno usando la vecchissima strategia, quella del risparmio. Ciò permetterebbe di compensare gli effetti del rialzo dei prezzi. In questo momento le famiglie stanno cambiando il mix di prodotti che pongono nel carrello della spesa, stanno attuando acquisti più attenti e stanno selezionando i prodotti che hanno prezzi più bassi”.
La parola d’ordine per le famiglie italiane potrebbe essere ottimizzare gli acquisti?
“Le famiglie italiane ora, più che uno o due anni fa, si programmano la lista della spesa, così evitano acquisti inutili. In questo modo diminuiranno le compere dei prodotti premium e quelle di prodotti a marca e, se lo farà, sarà solo se questi sono in promozione. Si arriverà anche a ridurre le quantità, magari a favore della qualità”.
Ci sarà allora una ricerca alle promozioni?
“Le famiglie avranno un’attenzione maggiore alle promozioni e ai prezzi più convenienti. Ricorreranno all’ipermercato per trovare la migliore combinazione tra assortimento e offerte, mentre per maggiori sconti si indirizzeranno al discount o ai mercati rionali. La convenienza sarà cercata anche nel web, affidandosi all’ e-commerce per fare la spesa. Però, al momento, la tendenza al risparmio non sta intaccando significativamente i prodotti 100% italiano, con bollino Dop e Igp, a marchio bio”.
Se questo è l’orizzonte, avranno ancora largo consenso i prodotti a marchio per influenzare le decisioni di acquisto?
“I prodotti a marchio sono e lo saranno ancora importanti nella scelta d’acquisto. Per la pasta avranno influenze nelle famiglie per circa il 30% e stessa percentuale la si avrà per i surgelati. Altri prodotti, come ad esempio l’olio extravergine d’oliva o la carne, la frutta, la verdura, le uova, varrà per oltre il 60% delle famiglie l’origine delle materie prime”.
Famiglie disponibili a spendere un po’ di più per l’extravergine
Inflazione e rincari, le previsioni dell'Ufficio Economico di Aipo
Economia
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