Ecco – appena scattata – la foto dello scaffale di un grande supermercato. Tralasciamo il nome del supermercato (comunque tra i top in Italia) e la città in cui si trova (né troppo grande né troppo piccola). Andiamo al dunque! Davanti allo scaffale c’è la signora Maria che deve scegliere l’olio da acquistare per casa con due prodotti perfettamente affiancati l’uno accanto all’altro: preferirà quello a sinistra – l’olio di oliva – che costa di più, pensando che al maggior prezzo, in fondo contenuto, corrisponda comunque una maggiore qualità? O si indirizzerà su quello di destra – l’olio extravergine di oliva – ancorché di origine europea, approfittando del fatto che costa meno?
Intendiamoci! Entrambi i marchi recano correttamente e ben chiaro in etichetta di che olio si tratti: nel primo è scritto “composto da oli d’oliva raffinati e da oli d’oliva vergini” (prezzo € 6,90) e nel secondo è in bella evidenza la dicitura “olio extra vergine di oliva” (prezzo € 5.99). Ma soprattutto, la domanda da porsi forse è un’altra: la signora Maria – e con lei buona parte della popolazione italiana – è a conoscenza della differenza tra queste due categorie di olio?
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