I carabinieri di Bari hanno Identificato e denunciato due uomini, di 49 e 54 anni, per furto aggravato di olive. Le denunce sono scattate dopo un’operazione avviata a seguito di una segnalazione al 112 da parte del proprietario di un fondo agricolo. Intervenuti sul posto, un oliveto nel Comune di Modugno, , in contrada Balsignano, i militari dell’Arma hanno identificato i due uomini, originari rispettivamente di Bitonto e Bitritto, i quali, avvalendosi di appositi attrezzi, avevano già raccolto circa 53 quintali di olive, caricate in due carrelli agricoli, del valore stimato di circa 6 mila euro.
Nell’occorso, i carabinieri hanno sequestrato e restituito l’intero quantitativo di olive all’avente diritto, che, nel frattempo, aveva formalizzato la denuncia per il furto subito.
L’operazione, fanno sapere i militari dell’Arma, rientra nell’ambito dei mirati servizi di controllo del territorio svolti dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari, a seguito delle determinazioni assunte dal Prefetto di Bari in sede di Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, finalizzati anche alla prevenzione e repressione dei reati in ambito agricolo, stante l’inizio della campagna olearia.
E sull’emergenza furti di olive è intervenuta la Coldiretti Puglia che segnala come “bande criminali sono tornate a colpire, razziando frutti e danneggiando gli alberi, tanto che i produttori si vedono costretti a sorvegliare i campi di notte e a scortare i carichi di giorno fino ai frantoi”.
Coldiretti Puglia ringrazia le forze dell’ordine per l’impegno costante e chiede un rafforzamento dei controlli per garantire maggiore sicurezza agli agricoltori. “Ogni anno – spiega l’organizzazione – il fenomeno torna a colpire l’intera regione, mettendo in ginocchio decine di imprese agricole e alimentando un mercato nero parallelo”.
I gruppi criminali, sottolinea l’associazione, agiscono con estrema rapidità. In appena 3-5 minuti riescono a sottrarre oltre 30 chilogrammi di olive per albero, utilizzando mazze di ferro per far cadere i frutti. Un metodo che non solo facilita la raccolta illegale, ma provoca gravi danni alle piante, compromettendo le produzioni future. Le bande operano in modo coordinato: alcuni abbattono i rami, altri trascinano le reti sotto gli ulivi per raccogliere la refurtiva, che poi viene caricata su furgoni diretti ai punti di smistamento.
Quest’anno la situazione è ancora più critica: la raccolta olivicola 2025 segna un aumento del 40% rispetto al 2024, rendendo i bottini dei ladri più ricchi e i danni economici ancora più pesanti. “Oltre alla perdita del raccolto – sottolinea Coldiretti – gli agricoltori devono affrontare costi aggiuntivi per recuperare le olive abbandonate e ripristinare gli alberi danneggiati”.
Nel mirino non ci sono solo i frutti: mezzi agricoli, camion e autocarri utilizzati per il trasporto finiscono sempre più spesso nel mirino dei malviventi. Secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura promosso da Coldiretti, il comparto agroalimentare è tra i più esposti a furti, estorsioni, contraffazioni e falsi marchi di qualità, con gravi ripercussioni sull’economia e sulla salute dei consumatori.



















